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La Romagna contemporanea al centro del prossimo Convegno degli Studi Romagnoli

Il programma, eccezionalmente monografico, nell’anno dei 70 anni di attività, fissa lo sguardo sul presente per leggere le prospettive future

Nella foto: da sinistra, Christian Castorri, Marino Mengozzi, Alessia Morigi e Massimo Cicognani

Un compleanno importante per la Società degli Studi Romagnoli che festeggia 70 anni di attività tenendo, nel luogo dove l’associazione fu fondata nel 1949 e che ha sede nella Biblioteca Malatestiana, il convegno in programma sabato 19, domenica 20 e domenica 27 ottobre al Palazzo del Ridotto, con una dislocazione supplementare sabato 26 ottobre a Cesenatico, nel quarantennale dalla morte del poeta Marino Moretti.

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il vice sindaco Christian Castori riferisce: “Siamo orgogliosi di ospitare il simposio a Cesena ed è significativo che si svolga anche nel giorno della liberazione della città, avvenuta il 20 ottobre 1944”. 

Nel presentare il programma dei lavori, la presidente Alessia Morigi si è detta molto soddisfatta della grande e autorevole partecipazione con 28 relatori in totale (22 delle Università, 2 di Nomisma, 2 della Soprintendenza e 2 della Società di Studi Romagnoli) che rappresentano i vertici delle istituzioni del territorio: “Il tema scelto è volutamente propositivo perché la situazione attuale è molto vivace e dinamica, un grande affresco sul quale organismi e cittadini possono e devono confrontarsi e riflettere per intrepretare le prospettive future”.

Da sempre uno dei principi fondanti dell’associazione è la diffusione della cultura quale valore imprescindibile per la società, anche e soprattutto nei periodi di crisi e trasformazione: “Non a caso – continua Morigi - la Società è nata subito dopo il secondo conflitto mondiale, in un’epoca di ricostruzione morale, civile e istituzionale del paese”.

“Da statuto – prosegue Marino Mengozzi, vice presidente e curatore editoriale – il convegno annuale è itinerante e ogni dieci anni dalla costituzione torna a Cesena, quest’anno per la settima volta, mentre gli atti vengono distribuiti durante il successivo, stavolta per la precisione si tratta di 1050 pagine con 43 contributi su Dozza e studi vari”.

Inoltre, uno degli obiettivi primari è l’esercizio etico della trasmissione della conoscenza, anche tramite un'attività editoriale, svolta secondo direttive nazionali, che in questa occasione si arricchisce della pubblicazione dell’inventario dell’archivio societario dalla nascita fino al 2018.

“Fotografare il reale – aggiunge la presidente - vuole essere un trampolino per rinnovare il dialogo con le realtà culturali e corporative del territorio, a partire dal polo universitario che, senza modestia, è cronologicamente figlio di quella vitalità romagnola che anima l’associazione sin dall’esordio”.

Non a caso, questa ricorrenza coincide con il trentennale della presenza dell’Università di Bologna in Romagna: “Visto che il tema è analizzare la contemporaneità per interpretare il futuro – commenta Massimo Cicognani, presidente del Campus di Cesena - l’Ateneo non poteva mancare. In più, per la prima volta nella storia dell’Alma Mater, la cerimonia del nuovo anno accademico avverrà il 15 novembre anche qui, con il magnifico rettore che presenzierà per inaugurare il nuovo campus cesenate”.

Un riconoscimento importante per la qualità dell’impegno che premia il “sistema Romagna” di rapportarsi con le esigenze dei romagnoli, mettendo in comunicazione tutte le realtà che vi risiedono, grandi e soprattutto piccole, per una crescita comune dove i sogni si sviluppano e, possibilmente, si avverano.

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