La vita al tempo del Coronavirus. Pollastri (Papa Giovanni XXIII): "Domani vado a prendere uno che esce dall'ospedale e non ha nessuno"

Adesso siamo chiamati a incoraggiare - lo dice al telefono Giorgio Pollastri della comunità papa Giovanni XXIII, l'associazione fondata dal sacerdote riminese don Oreste Benzi -. Voglio vedere che succede quando si sbloccherà tutto. Il lavoro ora non si trova. A molti che sono con noi sono scaduti i documenti. La questura ha rimandato ogni pratica a dopo la pandemia".

"Al momento non abbiamo nessun caso di positività nelle nostre tre case, in quella di accoglienza notturna in vescovado, nell'ex canonica di Bagnile e qui a Savignano sul Rubicone - aggiunge Pollastri -. O per lo meno, non ci siamo accorti di nulla. Qui distribuiamo molto a tante persone, anche in questo periodo, con tutte le cautele del caso. E poi, nella nostra comunità è stato chiesto alle famiglie di fare con il 20 per cento in meno e abbiamo cominciato a farlo, visto il momento difficile per tutti. Un frangente che ci aiuta a capire ancora di più quello che abbiamo scelto: una vita da poveri, ma in realtà siamo ricchi. Non ci manca nulla".

"Adesso ti racconterei due fatterelli di questi giorni - prosegue Pollastri -. Il primo è capitato oggi. Mi hanno chiamato poco fa dall'ospedale "Bufalini" di Cesena. Ci hanno chiesto se accogliamo una persona che vorrebbero dimettere domani, ma non sa dove andare perchè non ha nessuno. Da quel che ho capito dovrebbe essere un uomo di mezza età, negativo a tutti i test. Ricoverato da oltre 15 giorni, adesso deve lasciare l'ospedale. Domani mattina vado ad accoglierlo e poi verrà da noi".

"Il secondo è capitato la scorsa settimana. Uno mi chiama e mi dice che la sua mamma, 85 anni, vorrebbe fare un'offerta per la casa in vescovado. Una signora così anziana che pensa a chi non ha nulla, a chi sta peggio di lei, nonostante questi giorni attraversati dal Coronavirus che mettono in allarme un po' tutti. Che esempio il suo. Mi ha commosso".