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Le imprese artigiane invocano semplificazioni

Le proposte di Confartigianato Cesena per far riprendere un mondo del lavoro stretto tra virus e restrizioni

Le imprese artigiane invocano semplificazioni

“In questa fase faticosa della ripresa del lavoro durante la seconda ondata del virus, i numerosi provvedimenti d’urgenza per consentire alle imprese di affrontare gli effetti della pandemia vanno integrati con una norma che superi il criterio dei codici Ateco, per riconoscere ristori a tutte le imprese che hanno subito cali di fatturato significativi, con riferimento temporale al semestre più aggiornato del 2020 e non più al solo mese di aprile”.

Lo rimarca Confartigianato Federimpresa Cesena. "Le imprese – sottolinea il Gruppo di Presidenza formato da Daniela Pedduzza, Stefano Ruffilli e Marcello Grassi - vanno accompagnate nella ripresa della normalità economica con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti. In particolare, la riforma dell’Irpef dovrà assicurare pari trattamento a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale. Vanno anche abrogati adempimenti divenuti ridondanti e che sottraggono liquidità alle imprese: basta split payment, basta reverse charge, e la riduzione dall’8 per cento al 2 per cento della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta”.

“Tra gli interventi per rilanciare imprese e occupazione in una chiave di transizione green - propone il Gruppo di Presidenza – Confartigianato sollecita la proroga triennale degli incentivi di riqualificazione energetica e recupero del patrimonio edilizio, con il prolungamento al 31 dicembre 2023 del superbonus 110%. Sul fronte delle misure per il lavoro vanno concentrati gli investimenti sulla crescita delle competenze e del sistema di formazione professionale, incentivando il ricorso all’apprendistato, sia quello duale che quello professionalizzante, ed eliminando oneri burocratici e costi per le imprese. Per ridare slancio all’occupazione, vanno eliminati i vincoli e delle limitazioni agli strumenti di buona flessibilità, con particolare riferimento ai contratti a termine per i quali chiede di togliere definitivamente l’obbligo di indicare la causale e il contributo addizionale previsto in occasione di ciascun rinnovo”.

Fonte: Comunicato stampa
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