Cesena
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Global Business and Interfaith Peace Awards

Leardo Ravaioli di Ghisamestieri premiato in Corea

Importante riconoscimento internazionale per il progetto di Ghisamestieri in Sierra Leone, nella Diocesi di Makeni (guidata al tempo da monsignor Giorgio Biguzzi), unica realtà europea ad aggiudicarsi un premio patrocinato dalle Nazioni Unite.

I finalisti del Global Business & Interfaith Peace Awards prima dell’inizio della cerimonia di premiazione. Al centro in prima fila, Ban Ki-moon, Ex-Segretario Generale dell’ONU.

Lo scorso 8 marzo, Leardo Ravaioli e Ghisamestieri hanno ricevuto l’importante riconoscimento di “gold medalist” al Global Business & Interfaith Peace Awards, che si è svolto a Seoul con l’organizzazione della Religious Freedom and Business Foundation (RFBF), sotto il patronato dell’Alliance for Civilization e del Global Compact Business for Peace (B4P) organi delle Nazioni Unite.

Premiazione Ghisamestieri

Questo premio è assegnato agli amministratori delegati che, nello svolgimento della loro attività imprenditoriale, hanno promosso e valorizzato la comprensione e la pace interreligiose. Il riconoscimento a Leardo Ravaioli è arrivato grazie al progetto umanitario, sviluppato con la collaborazione dei Rotary Club Forlì Tre Valli, Forlì e Cesena, attuato da Ghisamestieri nella Diocesi di Makeni in Sierra Leone, pochi anni dopo la conclusione della guerra civile.  

Il progetto consentì di portare risorse sostenibili di illuminazione e acqua ad una vasta parte della popolazione della diocesi di Makeni. La possibilità di avere punti di illuminazione, alimentati con pannelli fotovoltaici, nei villaggi e nei luoghi pubblici, come l’ospedale e l’università, consentì di ricostruire spazi sicuri di incontro e di socialità dopo la fine del conflitto. La fornitura di Ghisamestieri prevedeva la realizzazione di numerosi pozzi d’acqua moderni e sicuri dal punto di vista igienico, con sistemi di pompaggio alimentati ad energia solare. Il progetto previde la formazione dei quadri tecnici per la manutenzione delle tecnologie fornite e per un migliore utilizzo delle tecniche agricole, arrivando a migliorarne la produzione.

Nella realizzazione del progetto, fu importante la collaborazione delle guide e delle comunità religiose: in particolare fu preziosa e di fondamentale importanza la collaborazione con mons. Giorgio Biguzzi, missionario saveriano e allora alla guida della Diocesi di Makeni. Storicamente, la comunità cattolica è minoritaria in Sierra Leone, Paese tradizionalmente a maggioranza musulmana. L’autorevolezza di mons. Biguzzi ha portato al coinvolgimento nel progetto delle guide religiose e delle comunità islamiche, fortemente presenti nel territorio della Diocesi di Makeni, attuando il dialogo delle opere che, passando attraverso relazioni umane di stima ed amicizia, possono consentire la creazione di autentiche relazioni di pace. 

La candidatura di Leardo Ravaioli e di Ghisamestieri è nata durante il Festival della Vita in Ricerca, organizzato dal Museo Interreligioso di Bertinoro: nel corso della manifestazione, Brian J. Grim, presidente della Religious Freedom and Business Foundation, ebbe modo di conoscere la realtà di Ghisamestieri. La candidatura di è stata sottoposta ad un vaglio molto rigido, da parte di una giuria altamente qualificata e formata, tra gli altri, da Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto Rappresentante dell’Alleanza tra le Civiltà delle Nazioni Unite; Jàn Figel, Inviato Speciale per l’Unione Europea per la promozione della “Libertà di Religione e di Credo in Europa e nei Paesi extra-UE” e Katrina Lantos Swett presidente della comunità delle Organizzazioni non governative operanti nella valorizzazione della libertà religiosa, già direttrice della Commissione sulla Libertà di religione del Congresso degli Stati Uniti d’America.

La candidatura di Ghisamestieri non solo è risultata tra i venti finalisti, scelti tra le oltre cento candidature arrivate da tutti i continenti, ma nell’ambito “Social investment and philantrophy” è stata l’unica realtà europea ad aggiudicarsi la gold medal, superando progetti realizzati da importanti realtà statunitensi, sudamericane e cinesi. Alla cerimonia di premiazione ha partecipato mons. Giorgio Biguzzi.

Il gruppo dei finalisti del Global Business & Interfaith Peace Awards davanti all’ingresso della National Korean Assembly. Leardo Ravaioli è il quarto da sinistra in prima fila

Il gruppo dei finalisti del Global Business & Interfaith Peace Awards davanti all’ingresso della National Korean Assembly. Leardo Ravaioli è il quarto da destra in prima fila.

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