Solidarietà
Lo Ior dona un microscopio all'avanguardia all'Anatomia patologica del Bufalini
Il dispositivo, del valore di circa 12mila euro, farà la differenza per i pazienti oncologici nella scelta del miglior trattamento
Un microscopio di ultima generazione in dono dall'Istituto oncologico romagnolo (Ior) all'Anatomia patologica dell'Ospedale Bufalini di Cesena. Si tratta di un dispositivo avanzato del valore di circa 12mila euro per esami su tessuti e cellule sempre più accurati. Il gesto di generosità che si è concretizzato oggi segue di pochi mesi la consegna del medesimo strumento ai colleghi dell’Anatomia patologica del “Santa Maria delle Croci” di Ravenna
La dottoressa Francesca Becherini, direttrice del reparto, sottolinea come «questo microscopio tornerà molto utile per l’analisi del tessuto o del materiale citologico che deriva da interventi chirurgici o da procedure di specialistica ambulatoriale come Pap test, biopsie endoscopiche del colon-retto, agobiopsie mammarie ottenute in corso di screening, fornendo informazioni preziose sulle caratteristiche morfologiche e biochimiche delle cellule. Questo, a sua volta, ci permetterà di formulare diagnosi istologiche corrette e integrate a fattori prognostici e predittivi di risposta alle terapie. Poter disporre di uno strumento moderno, che garantisce un’immagine di qualità e definizione eccelse nonché un’ergonomia migliorata al fine di mantenere un livello ottimale di comfort per l’operatore che esegue l’esame, contribuirà alla rapidità con cui potremo dare le risposte che ci vengono richieste, cosa che va a tutto vantaggio del paziente e delle sue prospettive di cura».
«Come Ior - commenta Fabrizio Miserocchi, direttore generale Ior e presidente Irst “Dino Amadori” di Meldola - riteniamo fondamentale che tutti i professionisti, non solo gli oncologi, che partecipano al percorso di cura di un paziente facciano rete per dare ai pazienti della Romagna le migliori prospettive. L’auspicio è che con questo strumento l’Anatomia patologica venga nel concreto supportata nel suo ruolo sempre più centrale all’interno delle equipe multidisciplinari».
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