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Nuova mostra su Giovanni Cappelli nel 25esimo della morte

Sabato 7 dicembre alle 18 alla galleria Damasco di Cesena (via Fra Michelino) inaugura l’esposizione “La pittura come speranza”, dedicata a Giovani Cappelli nel 25esimo della morte. Sono in esposizione ben 36 opere dell’artista cesenate d’origine e lombardo d’adozione.

Nuova mostra su Giovanni Cappelli nel 25esimo della morte

Sabato 7 dicembre alle 18 alla galleria Damasco di Cesena (via Fra Michelino) inaugura l’esposizione “La pittura come speranza”, dedicata a Giovani Cappelli nel 25esimo della morte. Sono in esposizione ben 36 opere dell’artista cesenate d’origine e lombardo d’adozione.

L’esposizione si affianca idealmente a quella curata dal Comune di Cesena (visitabile negli spazi della Pinacoteca Comunale fino al 6 gennaio) e segue di un paio di settimane il pomeriggio dedicato all’artista cesenate all’abbazia del Monte. Conferenza che ha visto partecipare lo studioso d’arte Orlando Piraccini, trait-d’ union con la mostra alla Damasco.

“Abbiamo recuperato opere da un gran numero di collezionisti privati – ha spiegato oggi in conferenza stampa Chiara Fabbri della galleria Damasco – su sollecitazione di Orlando e in collaborazione con gli amici del Monte. Altre opere le abbiamo acquistate direttamente, dato che siamo anche collezionisti. Si potranno ammirare creazioni del periodo cesenate degli anni ’50, che include la fase del Cappelli sacro, quelle del periodo milanese dagli anni ’60, e le ultimissime dei primi anni ‘90”.

Cappelli, originario di Case Finali, ha mantenuto sempre un legame con la sua città natale a differenza di altri artisti partiti da Cesena.

“Si può dire che quello di Cappelli sia stato un piccolo miracolo – ha commentato Orlando Piraccini – dato che nel suo nome si sono riuniti una Galleria, il Comune e l’associazione Amici del Monte. Collaborazioni simili non capitano così di frequente. L’ultima grande mostra su questo artista si fece a Cesena nel ’99, seguita poi da una alla Cocif di Longiano nel 2003. Son passati quasi vent’anni”.

Piraccini ha così spiegato il titolo della mostra: “La pittura di Cappelli era intrisa di intimismo, perché ha molto sofferto per ragioni personali. Eppure si richiama sempre alla speranza”.

Mostra Cappelli - foto artista

Note biografiche

Giovanni Cappelli (Cesena, 1923 – Milano 1994) appartiene, assieme ai pittori Alberto Sughi e Luciano Caldari, alla “Scuola di Cesena”. Cappelli si è formato a Bologna dove ha frequentato il Liceo artistico e successivamente i corsi della Scuola del Nudo tenuti da Virgilio Guidi all’Accademia delle Belle Arti. Le sue prime opere risentono dell’influenza di Fattori e del Viani e del suo vissuto nella provincia romagnola: i soggetti sono il mercato, la campagna, le strade della sua città.

Al mondo dei contadini e degli umili e alla terra romagnola è ispirata la sua prima personale nel 1953 a Milano. Nel 1956 è stato invitato alla Biennale di Venezia mentre nel 1959, spinto dal desiderio di confrontarsi con le ultime ricerche figurative, si trasferisce a Milano dove stringe contatti con Banchieri, Vaglieri, Ferroni, e con quegli artisti che erano alla ricerca di un nuovo modo di affrontare la figurazione e dipingere la realtà.

A contatto con la città metropolitana Cappelli ha abbandonato i soggetti rurali per concentrarsi sull’opprimente realtà delle periferie milanesi. Numerose sono le mostre allestite negli anni Settanta, Ottanta e Novanta e le partecipazioni a importanti manifestazioni artistiche e nazionali. Giovanni Cappelli è morto a Milano il 5 marzo 1994.

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