Cesena
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tradizione riscoperta

Palio: il Medioevo diventa spettacolo

Dal 17 al 19 maggio torna la rievocazione storica con concerti, spettacoli, conferenze, cortei e la famosa Giostra allo sferisterio della Rocca Malatestiana

Foto di rito oggi dopo la conferenza stampa

Una festa per tutta la città all’insegna della rievocazione storica, con un ricco programma di eventi che si susseguiranno in diversi luoghi del centro storico. Da venerdì 17 maggio a domenica 19, il Medioevo diventa protagonista e la città indosserà costumi e colori del tempo che fu, con balli, cortei ed esibizioni per valorizzare una tradizione popolare che unisce cultura e divertimento.

L’organizzazione vede la partecipazione del Comune di Cesena, affiancato da enti e istituzioni presenti nel territorio, quali Italia Nostra, Panathlon, Biblioteca Malatestiana e il coinvolgimento della Banda di Cesena, che per l’occasione ha creato partiture originali nello spirito delle melodie medievali. “L’intento dichiarato – spiega Daniele Montanari di Italia Nostra, avvocato di professione e appassionato promotore – “è di celebrare usi e costumi dell’epoca con una ricostruzione storica seria e accurata. Il riferimento è al Palio di Siena, quindi non ci saranno nani e ballerine, né personaggi come il boia, che non appartengono allo spirito della manifestazione.” L’idea di ripristinare un evento con radici così antiche è nato dalla scoperta nell’Archivio di Stato di preziosi documenti risalenti addirittura al 1316. Tuttavia, è “solo” dal 1465 con la bolla di papa Paolo II che il palio diventa un appuntamento fisso, dapprima riservato all’aristocrazia ma con il passar del tempo esteso a tutta la cittadinanza, tanto che si è svolto fino al 1838, nonostante gli avvicendamenti politici che la città ha attraversato.

In questa edizione, sette cavalieri, provenienti da diverse parti d’Italia, tra cui anche il vincitore dello scorso anno, in sella ai propri destrieri si sfideranno a singolar tenzone domenica 19 maggio alle 17,30 allo Sferisterio della Rocca Malatestiana in una ricostruzione fedele della Giostra all’Incontro.
Il vessillo porta la firma prestigiosa di Leonardo Lucchi: “Io per vocazione sono scultore, ma quando è arrivata la richiesta non ho potuto rifiutare. Amo la mia città, sono appassionato di cavalli e di belle donne, quindi ho voluto mettere il mio talento al servizio di un’iniziativa dal così nobile passato.”

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