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Pier Maria Semprini a Pio VII, il ritorno dei Monaci benedettini all'abbazia del Monte

Sabato 15 ottobre 2022, presentazione di Roberto Balzani

Pier Maria Semprini a Pio VII, il ritorno dei Monaci benedettini all'abbazia del Monte

Sabato 15 ottobre 2022 alle 16 presso la sala capitolare del monastero benedettino di Santa Maria del Monte di Cesena, il professor Roberto Balzani dell’Università Bologna presenterà il volume Pier Maria Semprini a Pio VII, il ritorno dei monaci benedettini all’Abbazia del Monte di Cesena. 

Con questa pubblicazione, edita come numero straordinario del bollettino La Madonna del Monte, voluta dalla società “Amici del Monte” e dalla comunità monastica benedettina, si vuole approfondire un periodo storico difficile per l’abbazia cesenate che, dopo la soppressione napoleonica del 1797, rischiò di scomparire con la messa in vendita del complesso monastico destinato, come sembra, alla distruzione. In questo contesto si inserisce l’opera salvifica del nobile Pier Maria Semprini (Cesenatico 1747-Bologna 1816) che nel 1812 acquistò dal Demanio il monastero, donandolo poi nel 1814 a papa Pio VII, di passaggio a Cesena durante il suo trionfale viaggio di ritorno dalla prigionia di Fontainebleau a Roma.

Il libro, curato da Giulio Zamagni, consigliere della società “Amici del Monte” ed archivista dell’antica abbazia cesenate, vuole quindi ricordare e onorare la figura del Semprini e vede il contributo di alcuni noti studiosi locali: Giordano Conti, Davide Gnola, Piero Gridelli, Claudio Riva.

La pubblicazione si articola in diversi saggi seguiti da un’ampia appendice documentaria in gran parte inedita. Dopo le prefazioni del priore dom Mauro Maccarinelli osb e del presidente della società “Amici del Monte” Luciano Almerigi, lo storico Claudio Riva tratta della soppressione del 1797 e delle successive vicende che porteranno alla ricostituzione della comunità monastica nel 1819. Lo stesso studioso, direttore dell’archivio storico diocesano, attraverso scrupolose ricerche d’archivio ripercorre le vicende della famiglia Semprini, dalla sua prima comparsa in Cesenatico all’inizio del XVII secolo, fino alla sua ascesa sociale che porterà alcuni esponenti della stessa nel Consiglio Comunale di Cesena alla metà del XVIII secolo.

Giulio Zamagni prosegue il racconto delle vicende famigliari del ramo principale che vede Pier Maria con i suoi fratelli affermarsi pienamente nella realtà del tempo, a Cesena, a Pesaro ed infine a Bologna, dove il nostro concluderà la sua giornata terrena due anni dopo l’atto di donazione del monastero cesenate e del convento dei Cappuccini di Cesenatico a papa Pio VII. Lo stesso autore prosegue con l’illustrazione del grandioso monumento funebre del Semprini rinvenuto presso la Certosa di Bologna, corredata da un ampio repertorio fotografico sia dei progetti che degli antichi disegni riproducenti il manufatto, nonchè da un’accurata ricognizione fotografica gentilmente ed appositamente effettuata dall’ “amico del Monte” prof. Franco Faranda. L’autore si sofferma quindi sulla sorella Marianna e sulla figura del marito, conte Domenico Paoli di Pesaro, destinatari dell’eredità di Pier Maria, che era celibe e senza figli. Il conte Paoli (1783-1853) era personaggio di rilievo nell’Italia della prima metà dell’800 e nel libro se ne traccia un breve profilo; si conclude con la descrizione del suo grandioso monumento funebre, opera dello scenografo forlivese Pirro Rota ed eretto in occasione della solenne messa di suffragio in occasione del primo anniversario della morte.

Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico e presidente della Association of Maritime Mediterranean Museums, si sofferma sui lasciti testamentari del Semprini a favore della sua Cesenatico, in particolare sull’immobile situato sul porto canale già utilizzato come magazzino che Pier Maria volle fosse destinato a sede dell’Ospedale per i poveri del paese, operativo fino al 1970. L’edificio fu demolito e ricostruito fedelmente nella parte esterna per essere destinato a sede del Museo della Marineria. Della lapide che ricordava la donazione del Semprini rimangono solo alcuni frammenti, ma si è rilevata utilissima in quanto riportando il nome del notaio bolognese depositario del testamento, ha consentito il ritrovamento del corposo e prezioso atto nell’Archivio di Stato di Bologna.

Giordano Conti, professore presso la facoltà di architettura dell’Università di Bologna e già sindaco di Cesena, tratta della situazione dell’abbazia del Monte alla fine del XVIII secolo, così come descritta e disegnata in una perizia dell’architetto Giuseppe Pistocchi. Il documento, rinvenuto nell’archivio vescovile cesenate, fu redatto a seguito di una vertenza fra l’architetto Giuseppe Brunelli e l’abbazia del Monte in relazione al compenso per i lavori di ristrutturazione del complesso abbaziale ed è accompagnato da numerose tavole con il rilievo architettonico del monastero, fotografandone quindi le condizioni poco prima della soppressione napoleonica.

Giulio Zamagni completa il repertorio dei saggi contenuti nel volume con la pubblicazione di un inedito disegno rinvenuto nell’archivio abbaziale raffigurante un’architettura effimera che dovrebbe essere stata innalzata all’interno nella basilica del Monte per celebrare le solenni esequie di papa Pio VII il 6 settembre 1823. Non abbiamo documenti che confermino l’effettivo innalzamento del mausoleo, ma l’autore ha trovato invece notizie delle solenni esequie celebrate nella chiesa di Sant’Agostino di Cesena il successivo 9 ottobre, come riporta la cronaca pubblicata il 30 ottobre 1823 sul Diario di Roma, in un foglio supplemento al noto periodico romano conosciuto anche come il Cracas.

Conclude l’opera una corposa appendice documentaria contenente la trascrizione completa dei seguenti documenti: acquisto dal Demanio del monastero del Monte da parte del Semprini; donazione del monastero del Monte e del convento dei Cappuccini di Cesenatico a papa Pio VII, con documenti accessori all’atto del 1812 (all’interno troviamo una interessante mappa del monastero con l’evidenza delle parti da scorporare e dividere fisicamente di pertinenza della chiesa e non oggetto della vendita); testamento di Pier Maria Semprini con i relativi allegati; breve di Pio VII del 1819 di ripristino del monastero con relativa dotazione annua a carico della RCA; breve di Pio VII del 1821 con la quale il pontefice cede in uso perpetuo la chiesa e il monastero del Monte con la sua personale libreria ai monaci benedettini e il convento di Cesenatico ai frati cappuccini, con riserva della nuda proprietà che destina a favore della propria famiglia al fine di evitare nuove confische in seguito ad eventuali future soppressioni (che avverranno nel 1866).

Infine si sottolinea come la copertina riproduca il bel medaglione marmoreo del monumento funebre che ci restituisce il ritratto realistico di Pier Maria Semprini e l’ex voto dell’artista cesenate Piero Pineroli, che la Società “Amici del Monte” ha voluto commissionargli in ricordo e come forma di riconoscenza a colui che ha salvato da sicura distruzione un luogo tanto caro ai Cesenati quale il monastero di Santa Maria del Monte, consentendogli di giungere dopo alterne vicende, fino ai nostri giorni.

Pier Maria Semprini a Pio VII, il ritorno dei Monaci benedettini all'abbazia del Monte
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