Servizi sociali
"Più fondi per i malati di demenza"
La Consigliera regionale Lia Montalti chiede alla Regione più risorse a sostegno della domiciliarità per i malati di Alzheimer e per i progetti delle associazioni
Questa mattina in Commissione Sanità sono stati ascoltati il professor Andrea Fabbo, coordinatore del Progetto demenze Regione Emilia-Romagna e Stefano Montalti, presidente di AlzheimER – Associazione Alzheimer Emilia-Romagna e promotore della Maratona Alzheimer, per fare il punto della situazione e chiedere un grande impegno della Regione.
La Consigliera regionale Lia Montalti è intervenuta sul tema: “È importante rafforzare il sistema dei servizi sanitari e socio-sanitari: ci troviamo di fronte a una sempre maggiore incidenza di Alzheimer e delle altre demenze. Per questo è fondamentale poter anticipare le diagnosi, per intervenire precocemente e garantire una miglior qualità della vita ai malati, con una maggiore autonomia per più tempo possibile”.
I dati regionali presentati parlano di 50 nuovi casi al giorno di demenze, con 68mila casi – di cui il 60 per cento è affetto da Sindrome di Alzheimer – e più della metà affetta da demenza di intensità medio-grave. Patologie che raggiungo il 6,14 per cento della popolazione degli ultra 65enni.
“Per avere una più alta qualità della vita e migliori cure è fondamentale che il malato e la sua famiglia non rimangano da soli: oltre ai servizi sanitari e socio-sanitari, fa la differenza l’impegno messo in campo dal terzo settore e dalla rete di associazioni che stanno a fianco delle persone malate – continua la consigliera, che rilancia –. Sono intervenuta chiedendo massima attenzione su questi temi: servono più risorse per il sostegno ai caregiver e familiari, una rete più capillare di servizi preparati ad affrontare le demenze, più sostegno alle associazioni, un impegno per accelerare le diagnosi”.
“Infine – conclude Lia Montalti –, dobbiamo anche riconoscere che la condizione di cronicità deve determinare un incremento di risorse sul fondo per la non autosufficienza per implementare nuove politiche a sostegno della domiciliarità”.
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