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cultura, fede e solidarietà

Presentato ieri sera il libro "Una passione. L'avventura missionaria di Arturo Alberti"

Il libro è stato scritto dal giornalista Rodolfo Casadei. Al palazzo del Ridotto erano presenti tanti amici del medico pediatra fondatore della ong Avsi. Alberti: "Dalla vita non si va mai in pensione"

Foto di Pier Giorgio Marini

C'erano tanti amici, e anche molti familiari, ieri sera al palazzo del Ridotto, per la presentazione del volume scritto dal giornalista Rodolfo Casadei "Una passione. L'avventura missionaria di Arturo Alberti", edizioni Cantagalli.

La serata, proposta dal Centro culturale "Campo della stella", è stata condotta dal medico-poeta Franco Casadei che ha introdotto gli ospiti ricordando alcuni aneddoti giovanili: il campo di lavoro nelle zone terremotate a Gibellina, in Sicilia, e le corse in treno dopo le serate a Cesena per seguire i gruppi di Gs delle superiori con lui e Alberti che dovevano rientrare a Bologna dove studiavano entrambi medicina.

Rodolfo Casadei ha chiarito subito il motivo del libro, la terza biografia da lui curata di una persona vivente. "È per superare un'ingiustizia. Perché se non si scrive del passato, qualcun altro lo farà. E il passato incide sul nostro presente. Ed è dal presente che si costruisce il futuro", ha spiegato il giornalista che è anche un amico di vecchia data di Alberti.

"Arturo e sua moglie Valeria partirono con la certezza - ha aggiunto Rodolfo Casadei - che si condividono i bisogni materiali per arrivare a condividere il senso della vita. Oggi pare che questo approccio sia un po' superato. Prevale l'efficientismo e una visione materialistica della vita. Tutte le ong tendono ad assomigliarsi". Invece, "credo che l'approccio di Arturo - ha aggiunto Casadei - sia ancora attuale e si possa applicare anche oggi. E fare memoria è funzionale all'identità che si desidera tramandare".

"Sono molto lieto - ha detto in avvio di intervento Arturo Alberti - per quello che ho sentito sabato scorso durante l'udienza di papa Francesco con Comunione e liberazione (cfr pezzo a fianco). Mi ha rimesso una tensione missionaria. Nell'aprile del 1963 per me si aprì un orizzonte diverso nella mia vita di fede: Gesù Cristo c'entra con tutto o non ha senso".

Quindi ha descritto le tre dimensioni della fede: missionaria, cultura e caritativa. "E una non esclude l'altra - ha aggiunto -. In Africa, come in qualsiasi altro contesto, con il lavoro comunicavamo la bellezza dell'incontro che avevamo fatto. Ecco perché spesso, in contesti difficili, la presenza della Chiesa è un fattore di sviluppo straordinario".

Alberti ha ricordato anche i momenti di difficoltà e la necessità di trovare un equilibrio tra impegno con l'Avsi, con il lavoro di pediatra e la famiglia. "Ci sono stati anche momenti di tensione - ha ammesso - ma di certo siamo chiamati a fare sempre tutto al meglio. Non perché uno fa un'opera di carità poi può permettersi di non svolgere bene la professione di medico". Poi ha concluso, e chi lo conosce lo può confermare: "Dalla vita non si va mai in pensione". 

alberti.casadei e rodolfo casadei.19.10.2022

Da sinistra nella foto di Pier Giorgio Marini: Arturo Alberti, Franco Casadei e Rodolfo Casadei

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