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Rassegna Magistri

Quali erano i testi di uno studente del Quattrocento? La risposta in Malatestiana

“L’universo librario dello studente nel Quattrocento” è il titolo della conferenza che Paolo Rosso, docente di Storia medievale e Metodologia della ricerca storia e didattica della storia all’Università di Torino, terrà venerdì 22 marzo alle 17, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana.

Quali erano i testi di uno studente del Quattrocento? La risposta in Malatestiana

“L’universo librario dello studente nel Quattrocento” è il titolo della conferenza che Paolo Rosso, docente di Storia medievale e Metodologia della ricerca storia e didattica della storia all’Università di Torino, terrà venerdì 22 marzo, alle 17, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana. L’incontro fa parte de ciclo dei “Magistri”, promosso dal Comitato Scientifico della Biblioteca Malatestiana.

Punto di partenza dell’intervento del professor Rosso saranno i manoscritti con pecie conservati in Malatestiana. Le pecie possono essere definite le antenate delle dispense universitarie. Infatti, per favorire la diffusione dei testi, nelle Università medievali c’era la consuetudine di predisporre alcuni manoscritti, denominati exemplaria, destinati a fungere da modello per le successive trascrizioni. Per questo – e soprattutto per consentire l’esecuzione contemporanea di più copie - venivano lasciati a fascicoli sciolti, che venivano distribuiti singolarmente a copisti, maestri e scolari, per essere riprodotti. Questi fascicoli erano, appunto, le pecie, e attraverso il loro studio possiamo recuperare interessanti elementi sul sistema della circolazione dei testi universitari del passato.

Nel corpus malatestiano sono presenti 22 manoscritti con pecie (fra cui il prezioso Decretum Gratiani), e fra essi un intero exemplar, che riproducel’”Historia animalium” di Aristotele ed è arrivato nella Biblioteca cesenate con il fondo di Giovanni di Marco. E vale la pena ricordare cheil repertorio completo delle pecie malatestiane è stato messo in rete, nel sito dedicato al Catalogo aperto dei manoscritti malatestiane.

Partendo dall’esame delle opere conservate in questi codici si metteranno a fuoco le inclinazioni librarie degli studenti durante il Medioevo, e si scoprirà come i testi consultati fossero essenzialmente di due tipi: da una parte si studiava sui manoscritti dedicati alle auctoritates lette e commentate nelle diverse facoltà; allo stesso tempo l’apprendimento si sviluppava anche su miscellanee di testi raccolti dagli scolares seguendo le personali inclinazioni culturali, da cui affiorano spesso interessi umanistici.

Paolo Rosso è professore associato di Storia medievale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, dove insegna anche Metodologia della ricerca storica e didattica della storia. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Torino e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

La rassegna dei “Magistri” si concluderà il 12 aprile con Roberta Ioli che parlerà di “Elena tra epica e sofistica: l’incanto della voce, la persuasione della parola”.

Fonte: Comunicato stampa
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