SINDACATI
Rinnovato il contratto interaziendale del settore avicunicolo di Forlì-Cesena che riguarda 5 mila lavoratori
Il settore continua a creare valore: 5.850 milioni di fatturato nel 2017 in crescita di circa il 7 per cento rispetto al 2016
Dopo una lunga trattativa, avviata lo scorso gennaio, le organizzazioni sindacali Fai - Flai – Uila di Forlì Cesena, assistite dalle RSU della delegazione trattante, e Confcooperative Forlì – Cesena, hanno raggiunto un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto interaziendale del settore avicunicolo della provincia di Forlì-Cesena, per oltre 5.000 addetti per i prossimi 4 anni (2018-2021).
L’intesa è stata possibile grazie al buon andamento del settore e da una consolidata pratica di relazioni sindacali, che ha permesso il rinnovo di un accordo, che ha le sue radici fin dall’inizio degli anni ’80. I punti qualificanti di questo accordo, che verrà presentato nelle assemblee al giudizio dei lavoratori, nelle prossime settimane, sono i seguenti: maggiore controllo su ritmi e carichi di lavoro, organizzazione del lavoro, salute e sicurezza, appalti e lavoro interinale: in particolare si sono introdotte norme per la trasparenza e l’impegno ad evitarne l’utilizzo. Inoltre si è discusso sul mantenimento della garanzia occupazionale anche oltre il periodo di comporto per i lavoratori affetti da malattie di lungo decorso; sui miglioramenti sugli inquadramenti del personale e sull’incremento medio del 7,5 per cento sul salario variabile legato agli obiettivi di qualità, redditività, produttività.
I segretari generali di categoria Fai Cisl (Marinelli Francesco) Flai Cgil (Zani Arturo e Balzani Serena) e Uila Uil (Scarponi Alessandro e Bandini Alessandro) esprimono un giudizio positivo sul risultato raggiunto, con la consapevolezza di avere dato continuità alla rappresentanza di interessi reciproci, per un settore strategico nell’economia della provincia di Forlì – Cesena.
Infatti, i dati del settore in costante crescita, riferiscono di come il peso del settore avicunicolo provinciale si attesti a circa il 25 per cento del livello nazionale, e lo stato di salute del settore è dimostrato dall’aumento dei consumi di carni bianche che negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un aumento del 24% (dati Unaitalia).
Il settore continua a creare valore: 5.850 milioni di fatturato nel 2017 in crescita di circa il 7 per cento rispetto al 2016.
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