Cesena
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PUMS

Ripensare gli spostamenti per vivere Cesena in modo nuovo

Presentato oggi pomeriggio, in un video incontro, il quadro conoscitivo sul Piano urbano della mobilità sostenibile. L'obiettivo è quello di offrire alternative alle auto per cambiare abitudini da qui al 2030

Un fotogramma dell'incontro in Rete di oggi

Un adagio di certi pianificatori urbani Usa nella seconda metà del 20esimo secolo, frustrati dal continuo aumentare di automobili e traffico (ai quali nuove strade e autostrade non bastavano mai), era: "Abbiamo cercato di spostare il traffico, quando l'unica cosa da spostare sono le persone".

Anche Cesena sembra riflettere seriamente su questo approccio. Per questo il Comune ha chiesto a cittadini, imprese e tutti i soggetti interessati come immaginavano lo spostamento di persone in città, in modo sostenibile, nel 2030.

Il quadro conoscitivo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) è stato presentato questo pomeriggio dall’assessora alla Mobilità Sostenibile e Viabilità Francesca Lucchi nel corso di un pubblico online. All'evento hanno preso parte Futour (il coordinatore del processo di partecipazione del Piano), che ha illustrato il lavoro fin qui svolto restituendo alla città i risultati raccolti, gli esperti di Decisio (progettisti del Piano), che hanno presentato il “Termometro della Mobilità”, Silvia Livoni, esperta di cicloturismo (che si è soffermata sul progetto “Vallesavio Bike Hub”) e Gianluca Santilli, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Bikeconomy (che ha fornito una lettura in chiave post COVID-19 della mobilità urbana).

Il Pums disegnerà la mobilità nell'arco di 10 anni, mettendo assieme principi e strategie concrete (come la bicipolitana). Il quadro conoscitivo rappresenta il "termometro" che descrive e misura lo stato attuale del sistema di mobilità urbana e dei processi, anche economici e sociali, che caratterizzano il territorio cesenate e che guideranno la visione e le strategie nel medio e lungo termine, stabilendo gli obiettivi e le priorità.

“Progettare la mobilità del futuro – commenta l’Assessora Francesca Lucchi – è un’esigenza assoluta per una città come Cesena che già da anni ha avviato politiche di sostenibilità che ci consentiranno di disegnare una città mettendo al centro la qualità della vita e degli spazi pubblici. Davanti a noi abbiamo una sfida enorme a cui Cesena sta rispondendo con progetti già in corso e pianificandone altri che determineranno una nuova dimensione considerando come mobilità sostenibile va al passo con innovazione, smart city, ma anche con l’obiettivo di creare sviluppo, occupazione ed attrattività di un territorio. Inoltre, le nuove progettualità dovranno tenere in considerazione le evoluzioni socio-economiche che l’attuale contesto COVID ha accelerato, si pensi ai nuovi modelli di consegna domiciliare delle merci o alla pratica dello smart working che spingono a rivedere l’esigenza stessa di mobilità. Il cambiamento di abitudini andrà di pari passo con la progettazione infrastrutturale".

"In questa direzione procedono i lavori sulla rete ciclabile e sempre in questo verso si pone la mobilità elettrica, considerata come una delle sfide del nostro tempo da tutti coloro che nel corso di queste settimane sono stati intervistati da Futour, il coordinatore del processo di partecipazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Il termometro della mobilità infatti nasce proprio grazie al contributo degli studenti delle scuole superiori, scuole elementari e medie, Università, del mondo della ricerca, delle imprese, delle associazioni sportive e dei gruppi spontanei di cittadini”. Ad oggi, tuttavia, il numero di vetture cresce del +1% mentre la popolazione cala del - 1%. In rapporto agli abitanti, Cesena conta 663 auto ogni 1000 abitanti nel 2019 che rappresenta non solo un valore tra i più elevati della media regionale e nazionale, ma di gran lunga rispetto a valori che si registrano in altri Paesi europei".

Restando sullo criticità rilevate sul territorio, tutti gli intervistati sono concordi nell’evidenziare la necessità di rendere più capillare ed efficace la rete ciclabile cittadina potenziando la connessione con le periferie e le frazioni e migliorando i collegamenti per coloro che arrivano a Cesena da altre città. Inoltre, particolare attenzione è stata riservata alla pericolosità degli attraversamenti e incroci e allo scarso rispetto, da parte degli automobilisti, di rispettare i limiti di velocità imposti dal Codice della strada. Chiaramente, all’elenco delle difficoltà riscontrate segue la classifica degli obiettivi che di fatto va a costituire la Visione del 2030.

Più spazio e sicurezza per pedoni e ciclisti, spostamenti rapidi, coscienza green e lotta alle emissioni. Immaginando la Cesena del 2030 il termometro della mobilità restituisce un quadro in cui il traffico e la mobilità potrebbero assicurare alla città, e al territorio, una vita molto meno stressante e più salubre.

All’ordine del giorno, per gli intervistati, maggiore mobilità elettrica e infrastrutture più diffuse, più mobilità attiva (piedi e bici), reti ciclabili più estese, maggiore attenzione per la relazione strada – utenti deboli, più incentivi economici, premialità e agevolazioni. 

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