Cesena
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Patrimonio artistico

"Riportare alla luce lo stemma di Violante da Montefeltro"

La proposta dell'associazione "Benigno Zaccagnini". Anche un omaggio ad Anna Zanoli

L'Aquila di Violante, effigie del casato dei Montefeltro nel chiostro di San Francesco

Celata sotto i segni del tempo, è custodita nel chiostro di San Francesco la traccia di Violante da Montefeltro. Si tratta dell’effigie del suo nobile casato: l’aquila ad ali spiegate adagiata su uno dei peducci (il nono contando dall’ingresso dell’ex Biblioteca dei Ragazzi) all’interno di una delle arcate del porticato. Chiede di riportarla alla luce, attraverso un accurato intervento di pulizia e restauro, l’associazione ‘Benigno Zacagnini’.

L’appello, rivolto all’Amministrazione comunale di Cesena, vuole alzare il velo su questo patrimonio situato a pochi passi dalla Malatestiana, e nello stesso tempo rendere così omaggio alla devota e riservata sposa di Novello Malatesta. Non va dimenticato che, grazie alla formazione umanistica, anch’essa fu artefice della nascita della Biblioteca umanistica diventata ‘Memoria del mondo Unesco’.

Un’iniziativa che vuole inoltre ricordare Anna Zanoli, autrice Rai e regista di documentari d’arte, morta di recente. “È un intervento a cui avrebbe tenuto moltissimo ─ afferma l’associazione Zaccagnini ─. Era lei a rivendicare questa scoperta, fatta con grande acume e sagacia, durante le ricerche per il documentario realizzato su Malatesta Novello”. Video che fu proiettato in sala Pïana nel novembre 2019, su proposta della Zaccagnini, in concomitanza con il conferimento del Premio Malatesta Novello.

Anna Zanoli parlò di questo ritrovamento in appendice al catalogo della mostra ‘Malatesta Novello Magnifico Signore’ allestita nel 2002 per il 550° anniversario della Biblioteca. “I peducci dovettero essere scolpiti e inseriti nel muro perimetrale già all’epoca della Signoria di Malatesta Novello” scriveva la regista, sottolineando che “L’omaggio allusivo alla Signora di Cesena è il più discreto”. Lo stemma di Violante da Montefeltro è infatti privo della sua sigla, a conferma della “disciplina del non apparire” che ha sempre contraddistinto la sua esistenza.

Di non minor pregio sono gli altri capitelli che arricchiscono il chiostro, sempre descritti da Zanoli. “Alcuni peducci hanno lo scudo con gli attributi araldici di Malatesta Novello: a partire dalla Biblioteca dei Ragazzi, il primo e il secondo hanno lo steccato, l’ottavo la scacchiera con ai lati del puntale a goccia, le iniziali M.N., il decimo ha la scacchiera senza iniziali, l’undicesimo, con la rosa sullo stelo, ha le iniziali M.N. separate dai tipici segni grafici, come è nelle varie iscrizioni di dedica della Biblioteca”.

Nelle foto, il porticato con gli stemmi (chiostro di San Francesco)

Porticato con gli stemmi_chiostro di San Francesco
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