Cesena
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Centro storico

Rocca Malatestiana, i vecchi gestori si tolgono qualche sassolino dalle scarpe

Non solo incuria al parco della Rimembranza, con i vecchi cartelli mai rimpiazzati, vecchi orari e vecchi numeri di telefono. Gli Aidoru, precedenti gestori della struttura, puntano il dito sulle molte magagne della Rocca malatestiana. E chiedono trasparenza alla società pugliese vincitrice dell'appalto

Rocca Malatestiana, i vecchi gestori si tolgono qualche sassolino dalle scarpe

È notizia di oggi l’ennesimo atto di vandalismo nel parco della Rimembranza, polmone verde che cinge la Rocca malatestiana di Cesena, con alcuni pali di legno divelti e disposti a mo’ di svastica. Un gesto ignobile (stigmatizzato anche dall'Amministrazione comunale), che rappresenta comunque la punta dell’iceberg di un’area verde che pare abbandonata a sé stessa, nonostante il nuovo gestore (i pugliesi di Agorasophia Edutainment) sia subentrato da quasi un anno.

Sul tema è intervenuta oggi, con una nota, anche l’associazione culturale Aidoru, gestore della Rocca dal 2012 al 2018.

“Da un po’ di tempo ci stavamo chiedendo perché continuassero ad arrivare a noi (alle nostre mail e ai nostri numeri di telefono) richieste di informazioni in merito alla Rocca. Certamente i primi mesi ci poteva essere un po’ di confusione in un passaggio di gestione, ma a distanza di un anno la comunicazione del nuovo gestore dovrebbe essere sufficiente a dirottare sui nuovi canali le richieste degli utenti. Digitando “rocca malatestiana” su un comune motore di ricerca si nota che ancora non esiste un sito internet che riporti informazioni dettagliate per i potenziali visitatori, gli orari di apertura della struttura variano da siti di informazione turistica a pagine social, le informazioni fornite sono discordanti e c’è forse poca chiarezza. Manca una comunicazione unitaria”.

Gli Aidoru puntano il dito anche sui pannelli informativi sparsi nei vari accessi al Parco: “La cartellonistica oggi presente è ancora quella della vecchia gestione: la nostra, oramai ridotta in condizioni pessime. Ci sono stati tentativi forse poco efficaci di coprire i vecchi riferimenti telefonici che purtroppo appaiono in trasparenza, ecco forse il motivo per cui ancora oggi riceviamo telefonate di turisti che incontrano difficoltà a raggiungere la rocca o che tentano di interpretare i vecchi pannelli per sapere se, una volta scalato il Colle Garampo, troveranno poi aperta la struttura. Arrivati in cima al colle, passando dal lato di via Malatesta Novello, ci si trova di fronte invece un nuovissimo pannello informativo, che però presenta un particolare davvero singolare. Ad accoglierci alla Rocca di Cesena abbiamo una grande immagine di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, nel celebre ritratto di Piero della Francesca, che potrebbe effettivamente sviare un possibile cultore della nostra storia locale (oltre che dare un’immagine non propriamente professionale per via dell’immagine sgranata). Avremmo consigliato un Galeotto Malatesta, oppure un Novello Malatesta in quanto testimonial, si può dire “ad honorem”, della gloriosa dinastia cesenate dei Malatesta, oppure simpaticamente, anche per fornire un primo input sulle vicende che hanno interessato la nostra città e la nostra rocca, un Leonardo da Vinci o un Cesare Borgia come testimonial inconsapevoli migliori”.

Il signore di Rimini all'ingresso della Rocca di Cesena

Ci sono tuttavia questioni più gravi che i precedenti gestori non mancano di sottolineare: “facendo una passeggiata per Viale Mazzoni si rimane, in questo caso, davvero spiacevolmente colpiti dallo stato in cui versano gli ingressi al Rifugio antiaereo, totalmente anonimi e investiti da rifiuti di ogni genere, quando invece sarebbero oggetto della nuova concessione e dovrebbero essere dal nuovo gestore valorizzati e curati. Il Rifugio antiaereo costituisce una memoria architettonica tangibile e preziosa di un momento buio che ha interessato purtroppo anche la nostra città. Potrebbe essere teatro di visite guidate speciali, attività didattiche o mostre. Contiamo davvero che solo il tempo possa a questo punto essere un ostacolo per una sua piena valorizzazione”.

L’ennesima preoccupazione degli Aidoru è sulle vicende giudiziarie che toccano a Ravenna la società Novamusa, che fino a pochi anni fa vedeva sulla poltrona di Ceo chi oggi presiede il Cda di Agorasophia: “Ci riferiamo allo scandalo Novamusa srl, che ha investito la scorsa estate la città di Ravenna. Per reati di peculato la vicenda, chiamata anche “Ravenna ticket”, ha portato all’apertura delle indagini e alla custodia cautelare dei beni e disponibilità finanziarie dei rappresentanti della società e all’arresto dell'imprenditore Gaetano Mercadante. Lo scandalo riguarda la gestione di monumenti quali Sant’Apollinare in Classe e il Mausoleo di Teodorico, tesori indiscussi dell’umanità. Ci auguriamo che l’operare di società slegate completamente dal territorio di appartenenza del bene storico, non coincida mai con pericolosi fattori quali disinteresse, mancanza di entusiasmo o ancora peggio speculazione, anzi rinnoviamo e raccomandiamo il nostro augurio di buona gestione ad Agorasophia Edutainment per i prossimi sei anni a venire”.

L’ultima richiesta dei vecchi gestori è un invito alla trasparenza: “Come da consuetudine e peraltro come previsto dal nuovo capitolato di gestione, attendiamo la pubblicazione dei numeri della Rocca relativamente a questo primo anno di gestione e sarebbe davvero interessante pensare di poter prevedere un evento pubblico per condividere lo stato di avanzamento del progetto di gestione”.

L’impressione infatti, condivisa da moltissimi cesenati, è che l’attuale gestione (al netto del rodaggio iniziale) abbia riportato la Rocca indietro di almeno un decennio sul fronte dell’offerta turistica, culturale, ristorativa e sociale.

Rocca Malatestiana, i vecchi gestori si tolgono qualche sassolino dalle scarpe
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