Cesena
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ESTATE 2018

Saldi, più ombre che luci per i commercianti cesenati

Il calo delle vendite segnalato dai commercianti che hanno preso parte all'indagine è tra il 5 e il 15 per cento

Saldi 2'018

La stagione dei saldi si è conclusa da pochi giorni e le associazioni di categoria in accordo con i commercianti realizzano un provvisorio resoconto sulle vendite estive. Un primo campione dimostra che il mercato cesenate è caratterizzato da un ridimensionamento del volume di affari, anche se non a livelli marcati, che preoccupa in prospettiva del prossimo futuro. E' quanto emerge da un sondaggio sull’andamento dei saldi estivi predisposto dalla Confcommercio cesenate su una cinquantina di punti vendita del settore, abbigliamento e calzature cittadini, dal centro alla periferia.

Secondo i commercianti che hanno segnalato un calo delle vendite (58 per cento), la flessione, rispetto ai saldi estivi 2017, è stata stimata tra il 5 ed il 15 per cento. Buona parte della restante percentuale ha rilevato invece un trend allineato a quello della scorsa estate mentre un rimanente 9% ha beneficiato di un aumento degli acquisti. Nonostante la convenienza delle offerte, il portafoglio dei consumatori si è aperto con moderazione. La stima è di una spesa media a famiglia pari a 200

“Appare evidente - rimarca il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra –  che quanto emerge dall’indagine è riconducibile al carente potere di acquisto delle famiglie". Il sondaggio delinea alcuni tratti del cliente tipo che si è recato nei negozi: si tratta soprattutto di donne (83,9 per cento), nel 67,8 per cento dei casi di età compresa tra i 40 ed i 60 anni. Si stanzia al 32,2 per cento la fascia di clienti più giovani, ossia tra i 20 ed i 40 anni. A contribuire agli affari, sempre secondo i negozianti, è stata in stragrande maggioranza la clientela abituale ed autoctona (77,4 per cento). Circa i prodotti scelti, i compratori hanno prediletto articoli a prezzo accessibile. 

Per migliorare la disciplina dei saldi, che resta comunque un punto forte dell’offerta distributiva in estate e nel corso della stagione invernale, è importante il divieto di promozioni e scontistiche varie almeno nei 30 giorni che precedono l'avvio delle offerte che, almeno parte, restituisce loro quel senso di "unicità" dell'evento alla clientela. "Si può anche ragionare - prosegue Piastra - su uno spostamento delle date di inizio dei saldi stessi, sia estivi e che invernali e in questo senso la riflessione è aperta da tempo”.

“Quanto ai fattori che incidono sulla situazione di difficoltà nella quale versano molti punti vendita tradizionali e di piccola superficie - interviene il presidente Confcommercio Augusto Patrignani - si parte dal ridotto budget delle famiglie per proseguire con lo shopping online e la concorrenza della grande distribuzione. Il quadro che si delinea conferma l'urgenza di misure volte a ridurre la pressione fiscale per imprese e famiglie e il varo di strumenti finalizzati a sostenere l'innovazione delle aziende del comparto per fronteggiare le nuove concorrenzialità di un mercato in continua evoluzione, anche in relazione all'online, per evitare di estromettere dal circuito distributivo le realtà meno strutturate, con pesanti ricadute economiche ed occupazionali".

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