Cesena
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Stato sociale aziendale. Un nuovo modo di pensare

Si diffonde la cultura del welfare aziendale in Romagna. A Cesena 5.116 persone seguite dai servizi sociali

La imprese romagnole promuovono il welfare e lo mettono a disposizione dei propri dipendenti creando una cultura partecipata del benessere. Se ne è parlato stamattina all'interno della rassegna "Sono Romagnolo"

Un'immagine scattata questa mattina durante il seminario di studi sul welfare aziendale, durante la rassegna "Sono Romagnolo" in corso a Cesena Fiera

La imprese romagnole promuovono il welfare e lo mettono a disposizione dei propri dipendenti creando una cultura partecipata del benessere. È questo, in sintesi, il risultato dello studio realizzato da Media Counsulting, azienda cesenate attiva nel campo del web marketing e della comunicazione integrata, su un campione di 65 aziende del territorio, dalla meccanica all’agricoltura. I dati sono stati illustrati questa mattina a Cesena Fiera nel corso della seconda giornata della fiera “Sono Romagnolo” dove, tra gli altri, sono intervenuti Giuseppe Bubani ed Eleonora Giunchi, autori della ricerca. Alla presenza delle principali imprese del territorio, da Technogym a Orogel, da Fruttagel al Gruppo Società Gas Rimini, si è dimostrato che il 53,8 per cento delle aziende romagnole ha una propensione a implementare il welfare aziendale nel futuro immediato. Se da una parte, infatti, molti imprenditori lo adottano da circa 15 anni, dall’altro ci sono imprese che adottano “strumenti del benessere” da tempi pressoché recenti. Diverso, d’altra parte, risulta il quadro relativo le piccole e medio imprese che conoscono meno questa politica dello star bene. Difatti, solo il 14 per cento dichiara di avere intrapreso azioni di welfare.

“La Romagna degli ultimi tempi – ha detto Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera – si identifica come un territorio dall'elevato benessere della vita delle persone. Solo valorizzando al meglio le persone si possono ottenere buoni risultati aziendali”. Pensiero condiviso dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi il quale nel suo saluto ha sottolineato come il sistema delle imprese romagnole supporti sempre più il sistema pubblico. “Bisogna pensare per il futuro strategie comuni tra il sociale e le nostre imprese”, questa la necessità del Comune che ha proposto una strategia unica di equilibrio sociale ed economico agli imprenditori del territorio.

Tuttavia, il welfare è un concetto non solo aziendale o di impresa ma si allarga al territorio e dunque alla collettività. La pensa in questo modo l’assessore ai servizi per le persone Simona Benedetti la quale, dati alla mano, ha spiegato come nel 2018 siano aumentate le persone seguite dai servizi sociali (5.116). Un numero questo che allarma non poco dal momento che al centro dei bisogni ci sono famiglie, minorenni, anziani e persone con disabilità. Su 96.760 abitanti il Comune di Cesena conta oggi 1590 famiglie indigenti, circa 50 senza fissa dimora (nel 2009 erano solo 3) e 573 bambini sotto la soglia di povertà. Inoltre, non va meglio dal punto di vista demografico: con il numero degli over 65 che comprende ben 24 mila persone. Di contro, la popolazione giovane è aumentata del 4 per cento e nel complesso, invece, è aumentata del 1,3 per cento. 9 mila, infine, sono le persone di origine straniera, sotto la media regionale.

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