Stefano Bonaccini in visita agli stabilimenti Orogel

Con un po’ di ritardo dovuto alla tappa anteriore negli stabilimenti Amadori a San Vittore, il presidente della regione e candidato alle prossime elezioni di fine gennaio per la coalizione di centro-sinistra Stefano Bonaccini è arrivato stamattina in Orogel per un incontro con i dipendenti aperto alla stampa, in una giornata densa di appuntamenti con le imprese e le realtà del territorio.

Nel discorso introduttivo, il presidente del gruppo Orogel Bruno Piraccini ha sottolineato che pur parteggiando, dopo aver accolto esponenti di altri raggruppamenti, l’incontro rappresentava: “un momento di dialogo vivo riguardo a politiche che ci interessano”.  

Accompagnato dai candidati consiglieri Lia Montalti, Massimo Bulbi e Claudio Vicini, Bonaccini ha esordito ribadendo l’importanza di rimanere competitivi, soprattutto, guardando alle quote export, a livello internazionale.

Pur considerando la crescita del Pil regionale dimezzata rispetto agli ultimi due anni e la chiusura inaspettata di aziende reputate solidissime, Bonaccini si è soffermato sui risultati ottenuti nei sui cinque anni di presidenza: la percentuale di disoccupati diminuita rispetto al 2015, il recupero di 115mila posti di lavoro e l’aumento costante nella produzione e delle quote esportate, con 8 miliardi di euro solo nel comparto agroalimentare, senza dimenticare il turismo enogastronomico che insieme a quello culturale registrano sempre maggior interesse.

Analizzando il presente e il futuro, Bonaccini ha concesso che in alcuni campi, compresa la ricerca e l’innovazione, il Governo potrebbe fare di più elencando però gli investimenti effettuati grazie a fondi nazionali ed europei per creare nuove opportunità economiche, come il completamento della banda larga per tutti i 338 comuni della regione, o il sostegno a richieste di finanziamento come quello di 25 milioni di euro che Orogel ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche per il settore agricolo ci sono prospettive di finanziamenti sulla filiera e sul Piano di Sviluppo Rurale mentre toccando il tema ambientale, il presidente della Regione ha dichiarato che la svolta ecologica è necessaria raccomandando di: “aiutare la sostenibilità senza mettere in difficoltà”.

Uno scenario che vede l’Emilia Romagna tra le prime regioni in Italia in tanti settori, nonostante i problemi e le criticità. La domanda inespressa di Bonaccini è: perché cambiare?