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Svelato per la prima volta il codice del movimento. Tra i team di studiosi, uno è del campus di Cesena

Il gruppo di ricerca dell'università di Bologna, del dipartimento di Psicologia che ha sede Cesena, è diretto dal professor Alessio Avenanti, past president del Rotary club cittadino

Nella foto, il professor Alessio Avenanti dell'università di Bologna, sede di Cesena

La rivista Unibo magazine ha pubblicato oggi una notizia che riguarda il campus cesenate del dipartimento di Psicologia dell'università di Bologna. Un team di studiosi diretto dal professor Alessio Avenanti, past president del Rotary club cittadino, è tra quelli che sono giunti allo svelamento del codice di movimento.

La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Current Biology. Nello studio viene spiegato come il cervello riesce a leggere la mente nel movimento altrui. I risultati, si legge sulla rivista online dell'Unibo, potranno aiutare nel trattamento di persone affetta da autismo e nello sviluppo di robot collaborativi in grado di leggere i movimenti degli essere umani. 

I ricercatori, si trova sempre nelle rivista dell'università bolognese, grazie all'unione di scienze computazionali, neuroscienze e scienze cognitive sono riusciti a scoprire non solo in che area del cervello viene compreso il movimento altrui, ma anche quali sono gli elementi che il nostro cervello legge negli altri per comprenderne le intenzioni. 

"Lo studio nasce dalla collaborazione tra il gruppo di ricerca "Non-invasive brain stimulation" diretto da Alessio Avenanti - nota ancora Unibo magazine - presso il Centro studi e ricerche in Neuroscienze Cognitive del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna (Campus di Cesena), insieme ai laboratori IIT di Cognition, Motion and Neuroscience, diretto da Cristiana Becchio, e di Neural Computation, diretto da Stefano Panzeri. Gli studiosi hanno applicato al movimento strumenti matematici per "crackare" il codice neurale messi a punto dal team di Panzeri".

Infine, la rivista riporta che "questo lavoro fornisce strumenti fondamentali per capire le difficoltà che le persone affette da autismo incontrano nel leggere l’intenzione altrui e potrebbe rappresentare una base sulla quale costruire nuovi potenziali trattamenti a questo tipo di patologia. Potrà inoltre aprire la strada ad applicazioni nella robotica mediante la realizzazione di robot e cobot (robot collaborativi) in grado di leggere le intenzioni altrui e esprimere l’intenzionalità tipica degli esseri umani".

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