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Adolescenza

Una ricerca su 600 ragazzi di 11 anni tra Cesena e il Rubicone

Presentati qualche giorno fa a San Mauro Pascoli i risultati di una ricerca che ha coinvolto gli adolescenti dei distretti di Cesena e Rubicone

Una ricerca su 600 ragazzi di 11 anni tra Cesena e il Rubicone

Fornire agli attori che operano con e per gli adolescenti nei distretti di Cesena e del Rubicone conoscenze puntuali e aggiornate sulla salute e sul benessere dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 14 anni, per aiutarli ad individuare i fattori di rischio e di protezione sui quali focalizzare e progettare gli interventi e i servizi rivolti a questa fascia della popolazione.

E’ questo l’obiettivo della ricerca avviata dal Tavolo di coordinamento servizi giovanili area sociale e sanitaria dell’Ausl Romagna - circondario cesenate, in collaborazione con il Dipartimento di psicologia dell’Università di Bologna sede di Cesena e il supporto del Comune di Cesena e dell’Asp Rubicone.

 

In questi primo anno la ricerca ha coinvolto 6 istituti scolastici (tre nel Distretto Cesena e tre nel Distretto Rubicone) per un totale di 38 classi e circa 600 ragazzi di 11 anni che sono stati e saranno seguiti dal primo al terzo anno di scuola secondaria di primo grado.

Attraverso strumenti di rilevazione predisposti dall’Università di Bologna (professor Tomasetto, professoressa Cicognani e professor Mazzoni) lo studio si focalizza sulla rilevazione di conoscenze, atteggiamenti e comportamenti, relativi in particolare alla salute e agli stili di vita sani (alimentazione, attività fisica, alcol, fumo, comportamenti a rischio), alle relazioni interpersonali (partecipazione sociale e aggregazione nella comunità e nella scuola) e alle relazioni interculturali.

 

I risultati relativi al primo anno di rilevazione sono stati presentati nel corso del pomeriggio di studi per gli addetti del settore che si è svolto qualche giorno fa a San Mauro Pascoli. In generale i ragazzi e le ragazze coinvolte mostrano elevati livelli di benessere personale, emotivo e relazionale. La famiglia è percepita come un fortissimo elemento di supporto, così come il gruppo di amici e, in generale, emerge un elevato livello soddisfazione e di senso di appartenenza verso la scuola e la comunità locale. Più dell’80% dei partecipanti fa parte di uno o più gruppi formali (gruppi sportivi, ricreativi, religiosi, etc.), dimostrando un forte radicamento delle realtà associative sul territorio.

Sul versante dei comportamenti a rischio la situazione è in linea con quella riportata generalmente in letteratura, con una prevalenza marginale di comportamenti precoci a rischio per la salute, come il primo contatto con il fumo: meno del 10% dei partecipanti ha ammesso di aver provato a fumare almeno una volta e circa il 2% in maniera regolare. La situazione tuttavia è molto variegata tra i diversi contesti. La presenza di altri compagni fumatori (anche occasionali) è emersa come un forte fattore di rischio: la probabilità di entrare in contatto così precocemente con il fumo, infatti, aumenta di 6 volte se in classe sono presenti altri compagni che hanno fatto la stessa esperienza, anche tenendo conto di fattori di rischio o di protezione personali, come il genere, il livello socio-economico e la capacità di auto-controllo dei ragazzi.

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