Verde è bello, torna la rassegna green dell'Istituto Tecnico “Garibaldi-da Vinci”

L'Istituto Tecnico “Garibaldi-da Vinci” di Cesena, indirizzo Agrario, Agroalimentare, Agroindustria, anche quest'anno presenta il consueto appuntamento con “Verde è bello” giunto alla diciassettesima edizione. L'evento, che celebra l'antico e inesauribile rapporto tra uomo, natura e scienza, è nato nel 2003 con la mostra dal titolo “Grasse è bello”, convertita poi nel 2016 in “Verde è bello” per focalizzare l'attenzione sulla produzione e trasformazione delle piante officinali, di cui la scuola è divenuta ormai un importante punto di riferimento a livello nazionale e non solo.

Il progetto ha avuto origine da un'idea di uno dei professori storici dell'Istituto, Alessandro Ricci, docente di Scienze e Tecnologie Agrarie, collezionista di piante grasse, il quale lo propose alla scuola, insieme all'Associazione italiana amatori succulenti, spinto dal desiderio di trasmettere questa passione ai giovani e di coinvolgerli in questo mondo affascinante. L'iniziativa si è estesa poi ad altri docenti delle materie tecnico-scientifiche, per prima Liliana Ruffilli, ideatrice del roseto didattico, che ha dato al progetto un significativo contributo, Piero Marzocchi, progettista del giardino delle officinali, Valentina Sallustio e Silvia Martini, responsabili del laboratorio di trasformazione, Maria Folchi, esperta di danze popolari.

La mostra avrà luogo sabato 11 maggio, presso la sede scolastica di via Savio 2400, dalle 9 alle 19.

Per l'occasione, è stato predisposto un programma ricco di proposte interessanti: due convegni in Aula Magna dalle 9 alle 12.30, dal titolo “Verdincontro”, con la partecipazione di Andrea Primavera, presidente della Federazione italiana dei produttori piante officinali, e di Salvatore Satanassi di Remedia, una delle più grosse ditte di coltivazione e trasformazione di piante officinali in Romagna, specializzata nella produzione di prodotti erboristici di vario tipo per la cura della persona e l'alimentazione. Alle 15 e alle 17, per la durata di due ore ciascuno, sarà possibile partecipare ad un laboratorio di trasformazione delle piante officinali, curato da Valentina Sallustio e Silvia Martini, docenti di chimica dell'Istituto, mentre dalle ore 17 alle 18.30, è prevista una visita al Roseto didattico della scuola guidata da Liliana Ruffilli, docente di Produzioni Vegetali. Nell'occasione la professoressa dedicherà un momento di riflessione in ricordo di Giulio Pantoli, grande ibridatore di rose a livello nazionale, originario di Castiglione di Ravenna, scomparso lo scorso anno dopo aver donato alla scuola, nel 2012, la sua prestigiosa collezione di rose (“Le rose di Giulio”). Giulio Pantoli, da sempre legato all'istituto agrario, certo che qui le sue creature non sarebbero andate perdute donò alla scuola un raro esemplare di rosa, battezzata “Anita Garibaldi”, un ibrido di Tea, il cui marchio è stato depositato presso la Camera di Commercio. Con questo nobile gesto, il grande ibridatore, stimato dai maggiori vivaisti del mondo, ha inteso lasciare ai giovani studenti dell'istituto la sua grande eredità culturale ed esperienziale, affinché fossero sensibilizzati a cogliere il bello della natura e a valorizzarlo. 

La giornata sarà allietata da un seminario dal titolo “La danza popolare nella tradizione del mondo rurale” condotto da Maria Folchi dalle 16 alle 18.

Si tratta di uno sguardo storico al passato, dove la coltivazione delle piante officinali trova le radici nella cultura contadina.  Una tradizione, quella della conoscenza e coltivazione delle erbe mediche, come osserva Alessandro Ricci, frutto dell'esperienza e della saggezza contadina, evolutasi poi nei più grandi settori della medicina e dell'economia mondiale.