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Buda: "Il nostro regolamento urbanistico cestinato per ripicche politiche"

Secondo l'ex sindaco "è interessante guardare quello che sta succedendo a Riccione, ove il Rue, vigente dal 2019, ha portato a 842 cantieri aperti e a più di 3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione"

Manifesto elettorale

L'ex sindaco Roberto Buda, ricandidato con il centrodestra alle prossima elezioni comunali di Cesenatico, interviene sull'argomento Pug, il nuovo regolamento urbanistico che lunedì 19 luglio arriverà in Consiglio comunale (vedi notizia richiamata).

"L’Amministrazione Gozzoli, poco dopo essersi insediata - lamenta Buda - ha assurdamente annullato il Rue (Regolamento urbanistico edilizio) elaborato dalla mia sindacatura dopo un lungo lavoro svolto insieme alla città intera. Avevano inoltre promesso di approvare il nuovo strumento urbanistico velocemente e invece, nonostante il coinvolgimento costosissimo di illustri esperti, sono passati cinque anni di inerzia assoluta".

Per Buda "hanno cestinato il nostro Rue in fretta e furia, esclusivamente per motivi politici, ma con esso tutto il lavoro svolto dai dipendenti comunali e dalla città intera. Tantissime imprese e cittadini avevano posto grandi speranze in quello strumento definito dal Pd “illegittimo” come scusa".

Secondo Buda "è interessante guardare quello che sta succedendo a Riccione, ove il Rue, vigente dal 23 gennaio 2019, è stato approvato seguendo la nostra stessa procedura (il dirigente che lo ha elaborato è lo stesso). È inoltre notizia di questi giorni che proprio a Riccione nel 2020 siano stati aperti 842 cantieri e che nel 2021 l’edilizia abbia fatto incassi da record con più di 3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione incassati in soli 6 mesi. Da tutto ciò - prosegue l'ex sindaco - emerge che la decisione dell’amministrazione Pd di annullare il nostro Rue è stata priva di una qualunque plausibile motivazione, sia sul piano giuridico che su quello amministrativo, con la conseguenza diretta di aver rimosso dall’ordinamento comunale uno strumento essenziale per il normale esercizio dei poteri pubblici in materia urbanistico edilizia, danneggiando gravemente la città intera solamente per ripicche politiche".

"Nell’ipotesi in cui si fossero accertate delle illegittimità (fatto comunque tutto da dimostrare) - rimarca Buda - il rimedio prioritario non era l’annullamento ma la correzione delle parti del provvedimento ritenute illegittime, sostituendole o modificandole. Questo era quello che la città intera si aspettava da questa amministrazione. Oggi abbiamo la certezza che se fosse rimasto il nostro Rue Cesenatico avrebbe vissuto anni di vitalità con numerosi cantieri in città che avrebbero portato lavoro, riqualificazione e risorse per la città, come sta accadendo a Riccione, che ha iniziato dopo di noi, e che ora ci ha superati".

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