Cesenatico
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Come riqualificare i luoghi della pesca in Emilia Romagna

Saranno presentate, mercoledì 19 settembre alle 11 a Cesenatico, le opere vincitrici del concorso d’idee promosso dal Flag Costa dell’Emilia-Romagna per la qualificazione di porti ed aree portuali nelle principali marinerie della nostra regione.

ph. Comune di Riccione

 

Saranno presentate, mercoledì 19 settembre alle 11 a Cesenatico, le opere vincitrici del concorso d’idee promosso dal Flag (Fishery local action group) Costa dell’Emilia-Romagna, gruppo di azione locale attivo nel settore pesca per l’intero territorio della Regione, per la qualificazione di porti ed aree portuali nelle principali marinerie della nostra regione.

“Uno degli obiettivi strategici previsti con il nostro Piano di azione – sottolinea il presidente del Flag Costa dell’Emilia-Romagna, Lorenzo Marchesini – è la qualificazione dei luoghi di pesca ed acquacoltura attraverso l’individuazione di elementi identitari che, da un lato, evidenzino un filo conduttore per l’intera area costiera ma, nel contempo, salvaguardino le specificità delle marinerie di Goro, Porto Garibaldi, Marina di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Misano e Cattolica”.

Di qui l’idea di un concorso articolato in quattro categorie dedicate, in dettaglio, alla progettazione di “punti vendita diretta nelle banchine” e “punti di ristorazione mobili” per il pescato, nonché all’ideazione di “isole ecologiche per la raccolta e gestione dei rifiuti del mare” e di “elementi artistici identitari” che al contempo uniscano le marinerie e ne rispettino le peculiarità.

Dodici le proposte valutate di cui quattro – una per categoria – quelle premiate e che saranno presentate nel corso del workshop ospitato nella suggestiva cornice del Museo della Marineria.

Dopo il saluto del sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, e gli interventi introduttivi di Sergio Caselli e Angela Nazzaruolo – rispettivamente vicepresidente e coordinatore del Flag Costa dell’Emilia-Romagna – saranno proprio i vincitori del concorso (Claudia Pescosolido, di Bologna, per la categoria “punti vendita”; Michele Bondanelli, di Argenta, per i “punti ristoro” ed i ravennati Adele Fiorani e Giovanni Mecozzi, rispettivamente per le categorie “isole ecologiche” ed “elementi identitari”) a illustrare i loro progetti.

“Proposte raccolte in un vero e proprio catalogo che – sottolinea ancora il presidente del Flag, Lorenzo Marchesini, il quale concluderà i lavori del workshop insieme al responsabile del Servizio attività faunistico-venatorie e Pesca della Regione Emilia Romagna, Vittorio Manduca – metteremo a disposizione degli enti locali dell’area di riferimento, con l’auspicio che siano approfondite e concretizzate, stimolando una progettualità comune e condivisa fra gli enti territoriali della Costa emiliano romagnola da attualizzare anche attraverso un primo bando che, come Flag, destineremo agli enti pubblici per la realizzazione di progetti-pilota”.

 

 Che cos’è il FLAG?

Acronimo di Fishery Local Action Group, il Flag Costa dell’Emilia-Romagna è un Gruppo di azione locale – ovvero un’aggregazione di Comuni e Marinerie (associazioni private di realtà della pesca ed acquacoltura e di altri settori economici quali artigianato, commercio e turismo ma anche rappresentanze della società civile: i soci sono attualmente 31) operanti lungo tutti i 130 chilometri della fascia costiera dell’Emilia Romagna, da Goro a Cattolica, passando per Porto Garibaldi, Marina di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione e Misano Adriatico, dove la pesca e l’allevamento ittico lagunare hanno una tradizione secolare e continuano a rappresentare opportunità di lavoro per numerose famiglie. Nel settore, su un totale di 689.000 chilometri quadrati – con 19 zone protette – sono infatti occupati un totale di 4.347 addetti, pari al 2,31 per cento della popolazione residente. Attraverso una serie di azioni per le quali la Regione Emilia-Romagna ha reso disponibili per il periodo 2014/2020 oltre 5,2 milioni di euro, il Flag si propone di sostenere l’elaborazione di un piano di sviluppo sostenibile comune, volto ad intervenire per valorizzare marinerie, produzioni ittiche e peculiarità storiche, culturali, gastronomiche, sociali ed ambientali, con l’obiettivo di qualificare tutte le fasi della filiera, migliorare la gestione delle risorse ambientali finalizzate alla pesca e acquacoltura, incrementandone il valore aggiunto anche grazie all’innovazione, all’integrazione fra pesca e turismo, all’incremento delle occasioni di commercializzazione e conoscenza delle marinerie e risorse ittiche territoriali, sensibilizzando la collettività sul loro valore e favorendo lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro.

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