Estate ed emergenza sanitaria
Il sindaco Gozzoli chiede al Governo di riaprire le discoteche
Il primo cittadino ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza e al ministro del Turismo Massimo Garavaglia chiedendo una "data certa"
Il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli ha inviato ieri una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza e al ministro del Turismo Massimo Garavaglia, affrontando il tema della riapertura delle discoteche. Come destinatario della lettera, oltre ai due ministri, è stato inserito anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, molto attivo sul tema la scorsa estate.
"La stagione estiva è ormai entrata nel vivo - scrive il primo cittadino - ma ancora non abbiamo notizie certe riguardo a una data di ripartenza e a un protocollo che permetta a queste imprese di poter lavorare in sicurezza".
Gozzoli ammette di comprendere "la prudenza da tenere salda in questa fase con le varianti del virus che continuano a destare preoccupazione, soprattutto pensando alle fasce di età più giovani, più mobili e dunque più esposte al rischio", tuttavia richiama il fatto che "la mancata riapertura delle discoteche - almeno quelle con spazi all’aperto - porti con sé un proliferare incredibile di feste abusive e una fatica per alcuni pubblici esercizi a evitare fenomeni di assembranti potenzialmente pericolosi".
Da qui, il sindaco si fa portavoce della "richiesta da parte degli operatori e dei gestori dei locali da ballo di una data certa per la riapertura degli esercizi autorizzati", constatando che "nel contesto attuale, i locali in regola per organizzare il ballo non possono svolgere l’attività per decreto, mentre locali o spazi non idonei registrano assembramenti senza precedenti".
"In questo panorama - la conclusione della lettera - sono a richiedervi di valutare con urgenza la possibilità di riaprire le discoteche all’aperto nel rispetto di tutte le normative igienico-sanitarie. Si tratta di attività che ormai sono sospese dall’inizio della pandemia nel febbraio 2020 e rischiano di dover definitivamente chiudere i battenti mentre nel resto del Paese è sempre più complesso e difficile controllare ed evitare l’organizzazione di feste abusive e momenti di assembramento".
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