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Ambiente

La forma dell'acqua in zona Cesarini

Lunedì 23 luglio dalle 20.45 proiezione del film La Forma dell’Acqua di Guillermo del Toro e incontro coi biologi marini Attilio Rinaldi e Carla Rita Ferrar e distribuzione delle nove guide del Polo Adriatico dedicate a tartarughe e cetacei, crostacei e conchiglie, meduse, avifauna e altre specie marine

La forma dell'acqua in zona Cesarini

La Forma dell’Acqua? Un bellissimo film di Guillermo del Toro, certo, ma anche un modo per raccontare l’enorme biodiversità dell’Adriatico che bagna la nostra regione.

Lunedì sera, 23 luglio, a partire dalle 20.45, se ne parlerà grazie a una relazione della Biologa di Arpae, responsabile della Struttura Oceanografica Daphne, Carla Rita Ferrari, sulle attività condotte da questa struttura sul tema delle plastiche e microplastiche che stanno minacciando l’ambiente marino e, a seguire, una breve “lezione” del biologo Attilio Rinaldi, Presidente del Centro Ricerche Marine di Cesenatico, sulla “forma dell’acqua” del  nostro mare, un ecosistema ricchissimo di organismi marini e di avifauna.

La minaccia della plastica – Si stima che ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano nei mari di tutto il mondo: bottiglie, imballaggi reti da pesca ed altri oggetti di plastica, una volta in mare si spezzano in frammenti più piccoli, ed è proprio questa una delle principali cause di morte per soffocamento di pesci e uccelli marini. Numerose ricerche spiegano che circa 115 specie marine sono a rischio e perdipiù i microframmenti di plastica sono già entrati nella catena alimentare umana attraverso i pesci.

“Le ricerche che come Arpae-Daphne abbiamo attivato dal 2014 sulla presenza di microplastiche in mare e di plastica sulle spiagge – spiega Carla Rita Ferrari - ci permette di avere contezza della crescente minaccia all’ecosistema marino e all’ambiente in generale e quindi di poter indirizzare gli interventi della nostra Regione su politiche di riduzione di questi rifiuti e aumentare la consapevolezza dei cittadini ad un uso consapevole della plastica”.

La grande biodiversità dell’Adriatico - “Divulgare la conoscenza della ricchezza in biodiversità dell’ecosistema marino costiero dell’Alto Adriatico – spiega Rinaldi – serve ad approfondire le problematiche legate a una gestione integrata delle zone costiere ed anche per promuovere e diffondere una cultura collettiva rispetto alla sostenibilità e alla protezione del territorio”. Per l’occasione, lunedì sera, oltre alla relazione di Rinaldi, verranno distribuite alcune guide tematiche dedicate ad animali “simbolo” come i cetacei, le tartarughe, i crostacei, le conchiglie, gli squali e le razze, le alghe, le meduse, gli uccelli e le specie cosiddette “aliene” che popolano l’Alto Adriatico.

Le guide, scaricabili anche dal sito www.poloadriatico.it  in versione stampabile, illustrano con foto e testi le specie più significative che abitano l’Adriatico. Circa un centinaio le specie rappresentate nelle guide: tursiopi e stenelle, trigoni e verdesche, canocchie, mazzancolle e granchi, cozze, telline, e le “aliene” ma succulenti vongole veraci filippine, alghe rosse e verdi come la lattuga di mare, innocue meduse “quadrifoglio” e più urticanti cubomeduse fino alle splendide livree di uccelli come la beccaccia di mare, il gabbiano corallino e il fraticello, e poi ancora le mitiche tartarughe marine ben presenti in Adriatico. 

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