Cesenatico
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Teatro

Le "Barzellette" di Ascanio Celestini

Giovedì 12 dicembre in scena al teatro comunale di Cesenatico

 

Le "Barzellette" di Ascanio Celestini

I binari che arrivano a una stazione terminale, un vecchio ferroviere e il becchino del paese: quanto basta per ambientare il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini. Il celebre artista romano approda al teatro comunale di Cesenatico giovedì 12 dicembre alle 21 con Barzellette”, la sua piéce più recente tratta dal suo omonimo libro, con le musiche dal vivo di Gianluca Casadei.

Barzellette” è ambientato in una piccola stazione terminale dove i binari si interrompono. Qui un vecchio ferroviere parla con il becchino del paese in attesa di un morto di lusso: un emigrante che ha fatto fortuna all’estero e, ora che è morto, sta tornando al paese per farsi seppellire. Nell’attesa il ferroviere racconta le sue barzellette, quelle che ha raccolto dai viaggiatori. Gente sconosciuta che arriva e riparte senza lasciare nient’altro che le proprie storie buffe.
Incastonate in una struttura narrativa sempre aperta all’improvvisazione, le barzellette di Celestini attraversano mondi e culture, descrivono popoli e mestieri e ci ricordano che possiamo ridere di tutto, soprattutto di noi stessi.

Biglietti: platea/palchi 15 euro, loggione 10 euro. Prenotazioni e prevendite presso Ufficio cultura e teatro presso il Museo della marineria, via Armellini, 18. Tel. 0547 79274 - cultura@comune.cesenatico.fc.it.

 Ascanio Celestini è attore, regista e autore teatrale italiano (Roma, 1972). È considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Tra i suoi spettacoli si ricordano: Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998); Radio clandestina (2000); Fabbrica (2002); Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 (2004); La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005); Live. Appunti per un film sulla lotta di classe (2006); Il razzismo è una brutta storia (2009); Pro patria (2012); Discorsi alla nazione (2013). Nel 2007 ha girato il documentario Parole sante, incentrato sul tema del lavoro precario, e contemporaneamente è uscito con lo stesso titolo il suo primo album di canzoni; è del 2010 il suo primo lungometraggio, La pecora nera, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, racconto sull’esperienza dei manicomi e sull’alienazione dell’odierna società dei consumi, cui ha fatto seguito nel 2015 la pellicola cinematografica Viva la sposa. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano la raccolta di racconti Io cammino in fila indiana (2011), Pro patria (2012), Un anarchico in corsia d’emergenza (con M.L. Gargiulo, 2015) e Barzellette (2019).

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