Cesenatico
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Arte

Oltre i confini dell'immaginazione

Fino al 3 dicembre all'Art Gallery a Cesenatico la collettiva a cura di Denis Jovanovic Romagnoli e Lia Briganti

Nella foto da destra  Denis j. Romagnoli, Marco Marcovic, Il maestro Terino Romagnoli. Foto Lia Briganti

Presso la Art Gallery, in via Saffi 18 a Cesenatico, è in corso la mostra collettiva di pittura dal titolo ”Oltre i confini dell’immaginazione”, curata da Denis Jovanovic Romagnoli, titolare della galleria, e presentata da Lia Briganti. La mostra è allestita dal 13 novembre scorso e resterà visibile fino al 3 dicembre.

La collettiva vede la presenza di undici artisti provenienti da diverse parti d’ Italia ma stabilitisi da tempo in Romagna; tra loro anche tre artisti originari della Serbia, Marco Marcovic, del Marocco, Wissal Farkous e della Romania, Andreea Zampy. Gli artisti che partecipano alla collettiva sono i seguenti: Attemar, Roberto Cottone, Denis, Nori De Candido, Wissal Ferkous, Omar Gaiba, Marco Marcovic, Stefano Pasini, Dejan Jovanovic Romagnoli, Lillo Signorello e Andreea Zampy.

Il titolo  “Oltre i confini dell’immaginazione” ben rappresenta la varietà dei percorsi artistici e degli stili degli artisti presenti in mostra." Troviamo dipinti figurativi, astratti, informali e di arte del riciclo - spiega Lia Briganti -. Per ciò che riguarda il figurativo, Attemar può riferirsi al gruppo Co.Bra, in particolare ad Appel e Corneille, mente al Neopop sono ispirati i quadri di Stefano Pasini che inserisce anche il collage e di Dejan Jovanovic Romagnoli. Nel suo Neopop, Dejan inserisce contaminazioni con l’Action Painting, i graffiti e gli stencil alla maniera di Bansky. Allo stile decorativo marocchino geometrico  (Zellige) si richiama la pittura figurativa e simbolica di Wissel Farkous. Suggestioni dell’informale troviamo invece nel dittico di Roberto Cottone, che vi approda attraverso una ricerca sul colore, in particolare sui colori puri. Omar Gaiba nel suo approccio all’Informale si avvale di superfici materiche che sono il substrato di potenti monocromi neri, dove interviene con colori in contrasto come il giallo. Un’interpretazione lirica e segnica dell’Informale è propria di Nori de Candido, allieva di Signorello, che si avvale della velatura e del segno per creare composizioni affatto originali. Ha radici informali anche l’arte del riciclo di Marco Marcovic che, fin dagli anni ’90, crea superfici materiche con sabbie su cui inserisce materiali di recupero, trasformati da luminosi pigmenti, oro e argento. Il Maestro Lillo Signorello, artista eclettico, scultore oltre che pittore, presenta un’opera astratta di ispirazione costruttivista e un dipinto più vicino all’ Informale, con il suo famoso filo segnico. Denis, nome d’ arte di Denis Jovanovic Romagnoli, sperimenta tecniche pittoriche riferibili al Colorismo Informale del Maestro Terino Romagnoli di cui è nipote. Notevole il suo ciclo sui fondali marini. Andreea Zampy, propone un trittico di dipinti quadrati su base a bassorilievo, declinati nei toni del rosso, del nero e dell’argento, un omaggio ai Suprematisti russi e al quadro dei quadri, il quadrato nero di Malevic".

           

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