LARGO CAPPUCCINI
Saluto ai fratelli di San Francesco, in tanti alla celebrazione eucaristica
Protesta pacifica prima della Messa: "La carità ci onora, il degrado ci umilia". Lo striscione: "Quattro secoli di storia cancellati. Grazie. Ci mancherete". Il vescovo all'omelia: "La barca della Chiesa, spesso fragile, solca il mare della storia, nonostante le farneticanti profezie delle cassandre di turno". Don Altenio Benedetti nominato assistente spirituale del centro di ascolto e prima accoglienza. La cronaca di un pomeriggio intenso
È il giorno del saluto ai fratelli di San Francesco a Cesenatico (vedi "Leggi anche"). Alle 19, presso il convento di largo Cappuccini, il vescovo Douglas Regattieri presiederà la Messa di ringraziamento. Poco prima, come annunciato, si sta svolgendo la "protesta pacifica" del sedicente "Comitato pro sicurezza centro storico".
Una cinquantina di residenti, con tanto di cartelli, sta protestando in silenzio davanti al convento, dove è allestito l'altare per l'imminente celebrazione eucaristica. Oltre al rammarico per la partenza dei frati, dopo quattro secoli di presenza in città, c'è anche la preoccupazione per la scelta di trasferire i servizi Caritas nel convento, con il timore che aumentino situazioni di degrado in centro storico.
Fra gli slogan, "La carità ci onora, il degrado ci umilia", "Non si avvisano i cittadini a cose fatte", ma anche "Il centro storico non è un centro di recupero" e "Sì turismo, no bivacchi".
Sul balcone di un'abitazione uno striscione con il ringraziamento ai frati: "Quattro secoli di storia cancellati. Grazie. Ci mancherete".
*** Aggiornamento delle 19 ***
Inizia la celebrazione eucaristica. Sull'altare con monsignor Regattieri vi sono numerosi sacerdoti, religiosi e diaconi. Tanti i fedeli presenti, almeno 300. Fra queste anche il sindaco Matteo Gozzoli, con la vice Lorena Fantozzi, l'ex primo cittadino Damiano Zoffoli con la moglie Fiorenza e le autorità militari. C'è anche l'ex sindaco Roberto Buda che canta nel coro con la moglie Maeba.
All'avvio della Messa il vescovo Douglas ringrazia i fratelli di san Francesco per il servizio prestato "di cui tutti sanno". Rammenta che oggi la Chiesa ricorda santa Teresa di Calcutta: "Il suo esempio di accoglienza verso tutti ci stimola ad accogliere chiunque. Non esiste cristiano che non ama il fratello, chiunque esso sia".
*** Aggiornamento delle 19,30 ***
Dopo la lettura del Vangelo di Luca sull'episodio della pesca miracolosa, il vescovo tiene l'omelia.
"La barca era stata ricondotta a riva vuota - spiega il presule -. Tra i mugugni, le mogli dei pescatori tornano a casa sconfortate. Le barche vuote siamo tutti noi, a volte scoraggiati. Ma a volte la barca vuota viene di nuovo sospinta nel mare e vengono gettate le reti che si riempiono, grazie allo sguardo di amore di uno sconosciuto".
"Ora è una barca piena - continua il vescovo -. Dio ha scelto nel mondo ciò che è debole per ridurre al nulla le cose che sono perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio".
Quella del Vangelo "è anche la storia di una barca abbandonata sulla riva: "Lasciarono tutto e lo seguirono".
"Lo sconosciuto - dice monsignor Regattieri - che è uno con la maiuscola, non vuole né i pesci né le barche. Vuole loro: "Vi farò pescatori di uomini", dice Guesù agli apostoli. Anche alla samaritana non ha chiesto acqua, ma aveva sete della fede della samaritana. Lo sconosciuto vuole amici, discepoli, persone".
Per il vescovo è così anche "la storia della barca della Chiesa. Spesso vuota, ridotta a poche assi, fragile, piccola. Ma questa barca, guardata e amata, riprende ogni volta il suo cammino e solca il mare della storia, nonostante le farneticanti profezie delle cassandre di turno. Sulla barca di Pietro, che è la Chiesa, Gesù insegna".
"È una barca - assicura monsignor Regattieri - che non sarà abbandonata da Dio: "Le potenze non prevarranno su di essa". E non sarà abbandonata neanche dagli uomini". Infine un'invocazione: "Signore, su quale barca vuoi che saliamo? Solo la tua può condurci al porto sospirato".
*** Aggiornamento delle 20 ***
Al termine della celebrazione, il vescovo ringrazia i francescani "per il bene che hanno diffuso", augurando loro "un proficuo cammino spirituale a vivere il loro carisma, là dove il Signore li ha chiamati". Monsignor Regattieri fa sapere che "La diocesi subentra nella proprietà degli immobili della chiesa e del convento".
Mentre per i fedeli "continuerà come prima la possibilità di partecipare alle Messe feriali e festive e di confessarsi", la diocesi "gestirà la chiesa e il convento". Nei locali del convento verrà aperto "il centro di ascolto e di prima accoglienza della Caritas. Attività che potrebbero essere ampliate".
Il progetto si potrebbe chiamare "Marta e Maria", annuncia il vescovo leggendo il relativo brano evangelico. "Le due sorelle - spiega - manifestano il loro affetto a Gesù, ciascuna a modo suo. Servizio e ascolto sono entrambi necessari e devono integrarsi. La chiesa e il convento intendono essere segno visibile di questa integrazione. Celebrazione liturgica e servizio a poveri. E tutte due onorano Dio".
Da qui l'annuncio ufficiale: "Valerio Navarra è incaricato dei servizi caritativi, a partire dalla data di oggi. Don Altenio Benedetti è incaricato a partire da oggi per la celebrazione delle Messe, in accordo con il parroco, ed è nominato assistente spirituale del centro di ascolto e prima accoglienza".
*** Aggiornamento delle 20,15 ***
Interviene anche padre Filippo Gridelli, guardiano dei cappuccini di Cesena, che, a nome del padre provinciale, esprime "gratitudine ai fratelli di San Francesco da parte dei cappuccini", subentrati quando, "nel 2000 a Cesenatico era rimasto un solo cappuccino". Da lui anche "gratitudine alla diocesi" per il "bel progetto che va sostenuto da tutti".
Infine "solidarietà ai fratelli di San Francesco", con la considerazione che "noi frati siamo pochi. Chiudiamo di continuo. Tutta la chiesa si deve fare carico di questo", ringraziando per "questi 400 anni di presenza a Cesenatico".
A nome dei fratelli di san Francesco prende la parola padre Franco invitando a guardare il bene che è stato compiuto e realizzato fino a oggi. "Ogni volta che ci chiamerete, noi torneremo", ha assicurato il religioso.
Don Luca Baiardi, parroco di Sala di Cesenatico e vicario zonale, ringrazia i fratelli di san Francesco per il prezioso servizio svolto in questi 25 anni e consegna un dono a nome dei confratelli: un proiettore, come "segno di un'immagine che, illuminata dalla luce dello Spirito Santo, si rende visibile e si irradia in tutto il mondo".
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