Il direttore di Caritas-Spes Ucraina, don Vyacheslav Grynevych, dopo la missione ieri nei villaggi di Slobodka e Lukashivka, vicino a Chernihiv: "Ogni guerra mantenga un volto di umanità"
Dal Mondo
L’attacco per fortuna non ha causato vittime né tra i dipendenti delle ferrovie né tra i passeggeri
Il presule ha menzionato, tra le situazioni di morte, “le tremende condizioni in cui si trovano molte parti del mondo oggi: in Terra Santa, in Ucraina, nello Yemen, in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia”
L'osservatore non intravede soluzioni al conflitto
La guerra, quella vera, è entrata nel nostro quotidiano. Sembra un film, persino surreale. Invece è la realtà, quella con la quale siamo chiamati a confrontarci oggi
"Ecco, con il nunzio stiamo tornando adesso a Kiev, da questi posti difficili per ogni persona del mondo, dove abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome. E mancano le lacrime, mancano le parole", ha detto il porporato
La guerra non è solo in Ucraina, purtroppo. Secondo i dati più recenti sui conflitti dimenticati di Caritas italiana nel 2021 erano 22 quelli ad alta intensità. Con l'Ucraina si è arrivati a 23. Se invece si tengono in considerazione anche le crisi croniche e le escalation violente si arrivava a 359 conflitti nel 2020. Una scheda per ricordarne almeno alcuni
“I bambini piccoli che vivono in zone di conflitto hanno una probabilità 20 volte maggiore di morire per malattie diarroiche legate all’acqua non sicura che per violenza diretta, come risultato della guerra”, ha precisato il rappresentante dell’Unicef in Ucraina, Murat Sahin
Gholam Najafi è un giovane scrittore afghano, fuggito nel 2000 dal suo Paese a soli 10 anni, dopo l'uccisione del papà da parte dei talebani. Gholam è arrivato in Italia nel 2006, vive a Venezia dove si è costruito una nuova vita grazie allo studio e al suo amore per la letteratura. Al Sir ha ripercorso la sua storia di sofferenza, di sogni e di ricordi 'fissati' nei suoi libri
Lettera del cardinale Hollerich e del reverendo Krieger ai presidenti Putin e Zelensky: “Tra pochi giorni i cristiani di tutto il mondo ricorderanno la passione e la morte di Gesù Cristo e celebreranno la sua risurrezione. Queste celebrazioni pasquali sono al centro della fede cristiana e sono il culmine dell'anno liturgico”
La città è sotto bombardamento. In quel luogo le persone avevano trovato rifugio
"La vita e l'amore - ha aggiunto il presule - nonostante tutto avranno l'ultima parola"
Le dichiarazioni del Patriarca di Mosca Kirill a sostegno del conflitto militare in corso in Ucraina e a favore del presidente russo Putin stanno provocando nel mondo ecumenico un vero e proprio scossone tanto da spingere molti a chiedere al Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) di "espellere" il Patriarcato di Mosca. Il Sir ha girato la domanda direttamente al segretario generale ad interim, il reverendo Ioan Sauca
“Per la Russia una doppia sconfitta”
Viaggio del cardinale Jean-Claude Hollerich SJ, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (Comece) e del reverendo Christian Krieger, presidente della Conferenza delle Chiese Europee (Cec) al confine tra Polonia e Ucraina, sul valico di frontiera Dorohusk-Yahodyn
“Siamo venuti qui per pregare per la loro pace eterna”, ha aggiunto il prelato
Il rettore della Pontifica Università Lateranense all'agenzia Sir: "L'Organizzazione sia una realtà all'interno della quale si affrontino le questioni comuni e a cui si diano soluzioni comuni. La Russia ne intende bloccare le decisioni. Ma non si può fare a meno di alcun membro"
Ieri, mercoledì 6 aprile, è partito il primo pulmino per Bucha
L'opinione del professor Winkler, esperto di chiese orientali
L’arcivescovo chiede anche di pregare “per tutti coloro che ora sono al fronte; per tutti coloro che aiutano le persone a superare questo momento difficile; per tutti i volontari; per tutti i medici e sacerdoti che servono coraggiosamente militari e civili. Preghiamo per i nostri nemici affinché Dio cambi i loro cuori in modo che possano distinguere tra il bene e il male"
Una azione di pace non violenta con oltre 220 persone, in rappresentanza di un vasto cartello di associazioni cattoliche e laiche, è partito venerdì scorso da Gorizia verso Leopoli con un carico di aiuti umanitari per l'iniziativa "Stop the war now"
“Vediamo fosse comuni con centinaia di corpi esanimi”, ha detto
Ancora un intervento di Bergoglio sulla guerra in Ucraina
"Oggi è tanto difficile pensare con la logica della pace: siamo abituati a pensare con la logica della guerra". Nel suo primo discorso a Malta, papa Francesco si è soffermato ancora una volta sulla "notte della guerra che è calata sull'umanità"
"La guerra è da condannare sempre perché tocchiamo tutte le brutalità che produce”, ha aggiunto il presule
"Il Mare Nostrum non può diventare il cimitero più grande dell’Europa”, l’appello di Francesco
L'Europa importa dalla Russia ogni anno 155 miliardi di euro di gas
Si tratta del progetto ideato nel 2016, e divenuto operativo nel 2017, grazie all’iniziativa del cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, e all’appoggio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale
La guerra ha cambiato in profondità anche la “geografia” fisica e spirituale della Chiesa in Ucraina. “Siamo diventati – osserva don Taras Zheplinskyi - una chiesa unita attorno al comandamento di amare Dio e il prossimo. Una Chiesa, che nonostante il pericolo, rimane e sceglie di stare a fianco della gente che soffre. Una Chiesa che cerca di proteggere e salvare la vita. Una Chiesa al servizio di tutti, nella società