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Discorso sullo stato dell’Unione: molti consensi e qualche critica dagli eurodeputati italiani

Le reazioni al discorso di Ursula von der Leyen

La sede di Strasburgo del Parlamento europeo - Foto Sir Marco Calvarese

Intervento “chiaro ed essenziale nei suoi pilastri”, una presidente che “non ha stupito ma ha detto cose – vere e verificabili – che rassicurano gli europei”, delineando “impegni corretti e realistici economicamente e politicamente”. Questo il giudizio espresso dall’eurodeputato Massimiliano Salini (Partito popolare) in una conferenza stampa organizzata dall’ufficio del Parlamento europeo in Italia per raccogliere le reazioni degli italiani che siedono in emiciclo al discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Per Salini la presidente è stata “affidabile e credibile”, ma “tenue” nell’affrontare alcuni temi come l’immigrazione o sul ruolo internazionale dell’Ue.

Per Brando Benifei (Socialisti e democratici) invece le parole sulla politica estera sono state “forti”, “assertive, anche se educate” (in particolare nei riferimenti alla Cina e Usa, alla Bielorussia e al caso Navanly) all’interno di un “discorso da leader”. Auspicabile ora, per Benifei, che si è detto comunque “fiducioso e cautamente ottimista”, che lo stesso “piglio” sia mantenuto di fronte al Consiglio europeo e che si possano fare “passi spediti” in ambito legislativo.

Molto critico invece il leghista Antonio Rinaldi che ha parlato di un “copione” già noto, senza nulla di rilievo, mentre per Raffaele Stancanelli di Fratelli d’Italia, la von der Leyen “parla bene e si esprime bene, ma il discorso è ideologico”: i grandi temi elencati “si possono condividere, ma non le loro declinazioni”. Stancanelli si sarebbe atteso, ad esempio, che in ambito di scelte strategiche la presidente facesse riferimento al tema delle infrastrutture per rilanciare il meridione d’Italia.

La deputata Laura Ferrara (5 stelle) ha sottolineato una serie di temi di consenso – obiettivo 55 per cento di riduzione delle emissioni, “anche se noi speravamo il 65 per cento”, il salario minimo, le migrazioni, “nella speranza che le aspettative non siano deluse” –, ma ha espresso dispiacere per la mancanza di riferimento a temi come la tassazione dei colossi del web e l’eliminazione dei paradisi fiscali.

Anche per il vice-presidente del Parlamento Massimo Castaldo questo è stato un punto debole del discorso della presidente della Commissione, in generale valutato come “ottimo per far ripartire psicologicamente l’Europa”.

Fonte: Sir
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