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Economia: la crisi avanza in Europa e la Commissione accantona il pallottoliere

Recessione "profonda" e "mondiale": la pandemia da coronavirus e le necessarie misure precauzionali hanno inferto un duro colpo ai sistemi produttivi e commerciali Ue, causando un aumento rapidissimo della disoccupazione. L'esecutivo di Bruxelles incoraggia gli Stati membri a fare il possibile per contenere la crisi

Foto SIR/European commission. Da sinistra Dombrovskis, Gentioloni e Schmit

“La pandemia di Coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno inferto un duro colpo alle economie europee”: parole di Paolo Gentiloni. “Come lo schianto di un asteroide, il Coronavirus ha scavato un cratere nell’economia Ue”, rincara il collega commissario Valdis Dombrovskis. Sono all’insegna della preoccupazione le “raccomandazioni specifiche per Paese” nell’ambito del Semestre economico (ciclo di programmazione economica e finanziaria) fornite il 20 maggio dall’esecutivo di Bruxelles. Il quadro è fosco, la recessione “mondiale”: per questa ragione la stessa Commissione Ue allenta la cinghia e fornisce indicazioni “qualitative” agli Stati Ue, evitando di fare le pulci “quantitative” sugli sfondamenti di deficit e debito. Ci sarà tempo per rientrare nei parametri, per ora nessuna procedura d’infrazione, ma tanti incoraggiamenti a investire denaro pubblico e a lenire le ferite sociali dovute alla disoccupazione crescente.

Transizione verde e digitale. “Rafforzare la nostra sanità, sostenere i nostri lavoratori, salvare le nostre imprese: queste le priorità di oggi”. Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’economia, commenta il pacchetto di raccomandazioni. “Lo shock è senza precedenti, con una recessione economica che pesa a livello sociale. Abbiamo sfide vecchie cui si aggiungono quelle nuove. Infatti le sfide che ci attendevano prima della crisi non sono svanite: i nostri obiettivi di investimento e di riforma dovranno rimanere incentrati sulla riuscita della transizione verde e della trasformazione digitale e sulla garanzia dell’equità sociale. Questo significa anche che ciascuno deve pagare il dovuto: in un’Europa della solidarietà e dell’equità non può esistere alcuna pianificazione fiscale aggressiva”.

“La ripresa sarà difficile”. Le raccomandazioni si articolano intorno a due obiettivi: “a breve termine, attenuare le gravi conseguenze socioeconomiche negative della pandemia di Coronavirus; a breve-medio termine, realizzare una crescita sostenibile e inclusiva che favorisca la transizione verde e la trasformazione digitale”. Le raccomandazioni toccano settori quali l’investimento nella sanità pubblica e la resilienza del settore sanitario, il mantenimento dell’occupazione mediante il sostegno al reddito dei lavoratori colpiti, l’investimento nelle persone e nelle competenze, il sostegno all’imprenditoria (in particolare le piccole e medie imprese) e la lotta contro la pianificazione fiscale aggressiva e il riciclaggio. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, parla di “crisi profonda” che colpisce tutto il mondo sia sul piano sanitario che su quello economico.“In pochi mesi gli scenari sono assolutamente cambiati. Fino a febbraio le economie marciavano bene, l’occupazione era su ottimi livelli”. La ripresa sarà difficile, “dipenderà da noi, ma sarà differenziata da Paese a Paese anche in base alle condizioni di partenza”. “La crisi ha rimesso in luce la nostra interdipendenza e quindi occorrono misure coordinate”.

I rilievi all’Italia. Le relazioni della Commissione sulle economie dei Paesi Ue “tengono conto dell’impatto negativo della pandemia di Coronavirus sulle finanze pubbliche nazionali”. La Commissione non ritiene opportuno in questa congiuntura decidere “se assoggettare l’uno o l’altro Stato membro alla procedura per disavanzi eccessivi”. L’osservazione contenuta nei documenti emessi dall’esecutivo riguarda in particolare Italia, Francia, Spagna, Belgio, Cipro, Grecia. L’esecutivo indica le strade da imboccare: investimenti nei settori produttivi maggiormente segnati dalla crisi; investimenti nell’innovazione e nel digitale; rafforzamento del welfare e dell’assistenza sociale. L’Italia in particolare dovrebbe ammodernare l’amministrazione, accrescere l’efficienza del sistema giudiziaria, perseguire politiche di bilancio prudenti.Il Paese è chiamato a fornire ai lavoratori adeguate “fonti alternative di reddito e accesso alla protezione sociale, in particolare per i lavoratori atipici”.Occorrono accordi di lavoro flessibili e sostegno attivo all’occupazione, misure per dare liquidità a piccole e medie imprese e lavoratori autonomi. Non manca un richiamo sui conti pubblici: una volta che le condizioni economiche lo consentiranno, l’Italia dovrà impegnarsi per raggiungere “un bilancio pubblico equilibrato a medio termine e garantire la sostenibilità del debito”.

Al centro le persone. Finora l’Ue ha messo in campo il pacchetto definito dall’Eurogruppo (540 miliardi tra Mes, Bei e Sure), la sospensione delle regole del Patto di stabilità, il via libera agli aiuti di Stato, il riorientamento dei fondi comunitari, oltre ai 750 miliardi della Bce per acquisto di titoli Statali. Settimana prossima dovrebbe arrivare la proposta della Commissione per il Recovery Plan che oscilla tra i 500 e i 1.000 miliardi (considerando le diverse proposte: dell’Europarlamento, dell’accoppiata Merkel-Macron, dei Paesi del Nord). Nel frattempo la disoccupazione dilaga e la crisi sociale è alle porte. Nicolas Schmit, commissario per il lavoro e i diritti sociali, dichiara: “sostenere i lavoratori, rafforzare la protezione sociale, lottare contro le disuguaglianze e garantire alle persone il diritto di sviluppare le loro competenze; sono queste le priorità assolute nella nostra risposta economica alla crisi e nel perseguimento dell’inclusività della transizione verde e della trasformazione digitale. Al Coronavirus deve seguire una ripresa che favorisca la resilienza e la convergenza verso l’alto mettendo al centro le persone”.

Fonte: Sir
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