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Audizione camera

Libertà religiosa: Monteduro (Acs), “difenderla in minoranze ha effetti positivi anche su contrasto terrorismo e gestione pressione migratoria”

Decine di mlioni di euro investiti nel solo Iraq dal 2011 a oggi per fare tornare i cristiani a casa loro

Nella foto agensit.it, il direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro

“Difendere la libertà religiosa delle minoranze, anzitutto quella cristiana, ha effetti positivi anche sui fronti del contrasto al terrorismo di matrice politico-religiosa e della gestione della pressione migratoria”. Ne è convinto Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia, invitato a contribuire all’Indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, promossa dalla Camera dei deputati. 

Nell’audizione odierna a Montecitorio, Monteduro richiama l’impegno della Fondazione pontificia presente in 23 Paesi con altrettante sedi nazionali, gli oltre 5mila progetti annuali realizzati a sostegno delle comunità cristiane perseguitate, le pubblicazioni e le azioni di denuncia. Per quanto riguarda il terrorismo, il direttore di Acs afferma che “aver battuto l’Isis sul piano militare non sarà sufficiente per proteggere efficacemente sia le nazioni più esposte sia la nostra Europa. L’estremismo va sconfitto anche sul piano ideologico” e “rafforzare le pacifiche minoranze religiose presenti nei Paesi più a rischio rappresenta il miglior antidoto contro il virus del radicalismo”.

Ecco perché “favorire il ritorno dei cristiani in Medio Oriente è importante anche per la sicurezza del nostro territorio. Acs è, a livello mondiale, la più importante organizzazione di carità impegnata in tal senso: nel solo Iraq, dal 2011 all’agosto 2018, ha finanziato iniziative per 41.266.356 euro”. Per Monteduro, inoltre, “garantire il diritto delle minoranze religiose ad abitare la propria patria assicura un contenimento delle migrazioni forzate” consentendo “di ridurre la tensione sociale che affligge le nazioni che ricevono migranti, anzitutto l’Italia”. I cristiani perseguitati, assicura, “non vogliono emigrare, al contrario vogliono restare in patria”. Per questo motivo, Acs ha avviato la ricostruzione di abitazioni e luoghi di culto in Siria. Dal 2011 all’agosto 2018 ha finanziato progetti a favore delle comunità cristiane siriane per un totale di 27.428.485 euro.

Fonte: Sir
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