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Notizie del giorno: coronavirus, Santo Sepolcro, Pasqua “a porte chiuse”, Ue-Balcani, violenza domestica, cattolici nel mondo

A cura dell'agenzia Sir

Notizie del giorno: coronavirus, Santo Sepolcro, Pasqua “a porte chiuse”, Ue-Balcani, violenza domestica, cattolici nel mondo

Papa Francesco: Padre Nostro, “vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente colpita dal Coronavirus

“Vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di Coronavirus”. È questo, ha spiegato il Papa, il senso della recita del Padre Nostro, guidata dal Santo Padre e trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico. “Oggi ci siamo dati appuntamento, tutti i cristiani del mondo, per pregare insieme il Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato”, ha esordito Francesco, introducendo la preghiera per eccellenza dei cristiani, tutti riuniti nel mondo in questo momento, alla stessa ora, a cominciare dai capi delle Chiese cristiane: “Come figli fiduciosi ci rivolgiamo al Padre. Lo facciamo tutti i giorni, più volte al giorno; ma in questo momento vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di Coronavirus. E lo facciamo insieme, cristiani di ogni Chiesa e Comunità, di ogni tradizione, di ogni età, lingua e nazione”. “Preghiamo per i malati e le loro famiglie; per gli operatori sanitari e quanti li aiutano; per le autorità, le forze dell’ordine e i volontari; per i ministri delle nostre comunità”, l’invito del Papa: “Oggi molti di noi celebrano l’Incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria, quando nel suo ‘Eccomi’, umile e totale, si rispecchiò l’‘Eccomi’ del Figlio di Dio. Anche noi ci affidiamo con piena fiducia alle mani di Dio e con un cuore solo e un’anima sola preghiamo”. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: padre Patton (custode Terra Santa), “domani preghiera comune cristiani, ebrei e musulmani al municipio di Gerusalemme. Si va verso chiusura Santo Sepolcro”

Domani, alle 12.30, presso il municipio di Gerusalemme avrà luogo una preghiera comune contro il Coronavirus Covid-19. Sono attesi i leader delle tre religioni abramitiche – cristiani, ebrei e musulmani – e, con loro, anche rappresentanti di altre fedi come Drusi e Bahai. L’iniziativa è del sindaco della Città Santa, Moshe Lion. A riferirlo è stato il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. “Ogni religione – spiega il custode – reciterà una preghiera secondo la propria tradizione. Come capi delle comunità cristiane faremo anche noi una preghiera, probabilmente il Padre Nostro, ciascuno nella lingua del proprio rito. Sarà un momento significativo nel quale tutti i figli di Abramo invocheranno il Dio unico e onnipotente perché cessi la pandemia”. Intanto nel pomeriggio di oggi la basilica del Santo Sepolcro è stata chiusa, secondo quanto riferito dalla Custodia di Terra Santa, a causa del Coronavirus Covid-19. “Altra notizia – siamo in attesa di conoscere la decisione in merito – è quella che si va verso la chiusura di tutto, quindi anche le celebrazioni al Sepolcro saranno a porte chiuse”. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: Santa Sede, Pasqua “a porte chiuse”, compresi riti della Settimana Santa

“Dal momento che la data della Pasqua non può essere trasferita, nei Paesi colpiti dalla malattia, dove sono previste restrizioni circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i vescovi e i presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo e in luogo adatto, evitando la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace”. A disporlo è stata oggi la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, con un decreto emesso in considerazione del “rapido evolversi della pandemia da Covid-19 e tenendo conto delle osservazioni pervenute dalle Conferenze episcopali”. “I fedeli – la raccomandazione del decreto – siano avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni. Potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata”. (clicca qui)

Ue: via libera ai negoziati di adesione per Albania e Macedonia del Nord. Von der Leyen, “eccellente notizia per i Balcani”

“Eccellente notizia per i Balcani occidentali e per l’Unione europea. Felice del via libera degli Stati membri per avviare i negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord”. È il commento, su Twitter, della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla decisione assunta ieri dal Consiglio Affari generali circa i negoziati di adesione con Tirana e Skopje. I ministri dei 27 non hanno fissato la data di avvio dei negoziati, ma si trattava di una decisione attesa, soprattutto dopo lo stop che era giunto lo scorso ottobre per l’opposizione di alcuni Paesi membri (Francia, Danimarca, Paesi Bassi). La decisione dovrà essere avallata dal summit dei leader Ue in videoconferenza fissato per domani. Sono state peraltro definite alcune condizionalità per l’Albania: ovvero i negoziati devono essere preceduti da ulteriori progressi nel rafforzamento dello stato di diritto e nella lotta alla corruzione. Dalla Macedonia del Nord ci si attende, invece, che continui sulla via delle riforme interne. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: Commissione Ue, norme comuni per dispositivi di protezione. Per l’Europarlamento sessione straordinaria con voto a distanza

Sono stati armonizzati a livello Ue gli standard a cui dovranno attenersi i produttori dei dispositivi di protezione per pazienti, operatori sanitari e cittadini. “Le norme”, spiega una nota dalla Commissione europea, renderanno la procedura di valutazione della conformità “più rapida e meno costosa”. Saranno le norme a cui i produttori dovranno “conformarsi per adeguarsi ai requisiti di salute e sicurezza della legislazione dell’Ue, tenendo conto delle soluzioni tecniche più aggiornate”. Sono in questione dispositivi quali maschere, teli chirurgici, abiti e tute, prodotti disinfettanti e sterilizzanti. (clicca qui)
Intanto, in tempo di Coronavirus anche il Parlamento europeo modifica i suoi “riti” e sceglie, nell’emergenza, di riunirsi e lavorare con “procedure straordinarie di voto a distanza”, per approvare le misure urgenti dell’Ue per combattere la pandemia. Domani, 26 marzo, alle 10, il presidente Sassoli aprirà la sessione plenaria di Bruxelles. I deputati riceveranno la scheda di voto, via posta elettronica, per le votazioni sulle procedure di urgenza. Alle 12.30 il presidente comunicherà il risultato delle votazioni d’urgenza e fisserà i termini per gli emendamenti (14) e per le votazioni separate (16). Una procedura complessa, ma necessaria per rispettare le procedure democratiche che proseguirà fino a sera con la votazione sugli emendamenti e quella finale. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: Naudi (Consiglio d’Europa), allarme violenza domestica. “La casa può diventare un luogo di paura per donne e bambini”

“I nostri pensieri vanno alle donne e ai bambini per i quali la casa è un luogo di paura, non un luogo di sicurezza”. A inviare questo messaggio di solidarietà oggi è stata Marceline Naudi, presidente del Gruppo di esperti sull’azione contro la violenza sulle donne (Grevio) del Consiglio d’Europa. Naudi lancia un allarme: le restrizioni imposte “offrono, a chi esercita violenza, potere e controllo aggiuntivi”. Oltre a ciò, per la paura del contagio, le donne non denunciano né si rivolgono ai medici, i centri di accoglienza si sono fermati, il sostegno online o telefonico è rischioso per le donne rinchiuse in casa con i loro aguzzini. A questo si aggiungeranno le ricadute economiche della pandemia, che “colpiranno duramente le donne”. Dal Grevio quindi l’appello “a fare tutto il possibile” perché non si interrompano i servizi, il sostegno e la protezione a donne e ragazze a rischio di violenza. “Spero”, conclude il messaggio di Naudi, “che il rinnovato spirito di solidarietà che questa pandemia sta creando nelle nostre società si estenda alle donne e alle ragazze vittime della violenza e che ora rischiano di sentirsi ancora più intrappolate con chi le maltratta”. (clicca qui)

Cattolici nel mondo: Annuario pontificio, “aumenta l’incidenza” di Africa e Asia nel primo quinquennio di papa Francesco

Aumenta l’incidenza dell’azione pastorale nel mondo cattolico di Africa e Asia nel primo quinquennio di pontificato di papa Francesco. È quanto risulta dall’Annuario pontificio 2020 e dell’Annuarium Statisticum Eccleasiae 2018, curati dall’Ufficio centrale di Statistica della Chiesa e pubblicati oggi. I dati dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae, riferiti all’anno 2018, dicono che nel corso degli anni compresi fra il 2013 e il 2018 ci sono stati “una contrazione del peso relativo dei Paesi europei e del Nord America” e “un aumento di incidenza di tutte le altre aree geografiche”. Nei cinque anni citati, infatti, i cattolici battezzati nel mondo registrano un incremento percentuale di quasi il 6%. Nello stesso arco temporale essi complessivamente passano da quasi 1.254 milioni a 1.329 milioni, con un incremento assoluto di 75 milioni di unità. Alla fine del 2018, i cattolici costituiscono poco meno del 18% della popolazione mondiale, aliquota che rimane pressoché invariata negli anni. (clicca qui)

Fonte: Sir
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