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Papa negli Emirati Arabi, elezioni europee, Venezuela, migrazioni, morti Mediterraneo, abusi, concattedrale Troia

Le notizie del giorno a cura dell'agenzia Sir

Papa negli Emirati Arabi, elezioni europee, Venezuela, migrazioni, morti Mediterraneo, abusi, concattedrale Troia

Papa negli Emirati Arabi Uniti: mons. Hinder (vescovo), “per cristiani riconoscimento che esistiamo”

“Per noi cristiani e cattolici la visita è anche un riconoscimento del fatto che esistiamo. Molto spesso si tende a credere che in queste terre non ci siano fedeli cristiani e cattolici. Invece c’è una Chiesa molto viva tutta composta da migranti. Nel Vicariato apostolico dell’Arabia meridionale siamo circa un milione, in quello del Nord oltre un milione e mezzo”. Nelle parole di mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, che include Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen, tutta l’attesa e il significato della storica visita di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti che prenderà il via il 3 febbraio (fino al 5). La prima volta di un Papa nella Penisola arabica è per il vescovo “un passo importante nel dialogo tra musulmani e cristiani e un contributo alla pace in Medio Oriente”. In un’intervista al Sir mons. Hinder parla di “grande entusiasmo tra i fedeli. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararci, nemmeno due mesi, ma ormai siamo alla vigilia e attendiamo Papa Francesco con grande gioia ed emozione”. Tra i motivi di interesse della visita anche la novità “storica” della celebrazione della messa, il 5 febbraio, che si terrà in uno spazio pubblico, all’aperto, messo a disposizione dalle autorità di Abu Dhabi. (clicca qui)

Parlamento Ue: Duch (portavoce), “campagna di informazione per invitare i cittadini europei al voto di maggio”

(Bruxelles) “Diversi leader nazionali, alcuni dei quali con cariche di governo, si stanno apertamente confrontando sulle rispettive visioni dell’Europa. Questo potrebbe effettivamente accrescere l’attenzione dei cittadini” in vista delle elezioni del prossimo maggio per il rinnovo dell’Assemblea Ue. Jaume Duch, portavoce e direttore generale della comunicazione dell’Europarlamento, declina gli intenti della campagna di informazione e le iniziative che saranno messe in atto per invitare alle urne, nei giorni 23-26 maggio, i 400 milioni di elettori dei 27 Paesi membri. “Bisogna riconoscere – aggiunge – che non tutti i cittadini hanno conoscenze e informazioni sufficienti su ciò che è l’Ue, le sue istituzioni, i risultati che essa effettivamente realizza. La politica su scala europea è piuttosto complessa e le istituzioni di Bruxelles e Strasburgo sono percepite come ‘lontane’. Da qui la volontà di comunicare la concretezza e la prossimità delle politiche comunitarie, la loro rilevanza diretta sulla vita delle persone, delle famiglie, delle imprese, dei territori”. In particolare, in questa campagna informativa “si vorrebbe trasmettere l’idea – aggiunge Duch intervistato dal Sir nell’ambito del progetto EuropeForUs che prende avvio oggi – che le decisioni del Parlamento europeo, che eleggiamo ogni cinque anni a suffragio universale, hanno un impatto chiaro, diretto e positivo nell’esistenza di ciascuno di noi. Votando per l’Europarlamento ognuno può dunque influire, attraverso il metodo democratico, a orientare il futuro dell’Unione”. (clicca qui)

Venezuela: card. Porras, “il coraggio avrà una grande ricompensa”

“Comincia febbraio. Facciamo nostro questo testo della Lettera agli Ebrei: sopportarono molteplici combattimenti e sofferenze. Non rinunciate, perciò, al coraggio, che avrà una grande ricompensa. Non manchi la costanza”. È questo il tweet, facilmente riconducibile a quanto sta avvenendo in Venezuela, scritto questa mattina dal cardinale Baltazar Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico di Caracas. Il porporato, in questi giorni, sta usando quasi quotidianamente il social network per comunicare con i fedeli e il popolo venezuelano. “La pace è il contrario della violenza e della repressione”, aveva twittato ieri rendendo omaggio a san Giovanni Bosco. (clicca qui)

Migrazioni: Ong svedesi, appello al Consiglio Ue. Una decisione “per salvare vite umane nel Mediterraneo”

“Esprimiamo la nostra grande preoccupazione e la sollecitiamo a intervenire nella crisi in corso nel Mediterraneo. Dal gennaio 2018, almeno 2.500 donne, bambini e uomini sono annegati e i responsabili delle decisioni dell’Ue si sono resi complici della tragedia che avviene sotto i loro occhi”. Comincia così una lettera inviata al ministro delle migrazioni Morgan Johansson da una serie di Ong svedesi, tra cui la Caritas e l’Islamic relief Sverige. L’appello è che durante la riunione informale dei ministri degli interni, a Bucarest il 6-8 febbraio, si arrivi a una decisione “su come portare le persone a riva”, per “salvare vite umane e garantire i diritti fondamentali delle persone, compreso il diritto di chiedere asilo”. Tre le richieste in particolare: “tutti i Paesi consentano alle navi che effettuano operazioni di ricerca e soccorso di raggiungere i loro porti permettendo alle persone di approdare a terra, così che le navi possano tornare in mare il più rapidamente possibile”; si garantiscano “procedure di sbarco veloci e organizzate”, con un sistema che consenta la ridistribuzione tra i Paesi Ue, senza dover “ricominciare da capo ogni volta che una nave salva persone in mare”. Si chiede infine che si “smetta di mandare le persone di nuovo in Libia” perché lì “rifugiati, richiedenti asilo e migranti sono privati della libertà in condizioni terribili che violano i diritti umani”. (clicca qui)

Migranti: Oxfam Italia-Borderline Sicilia, “nel Mediterraneo 5.300 morti annegati in due anni, 143 morti su 500 arrivi solo nel 2019”

“A due anni dalla firma, l’accordo Italia-Libia sulle migrazioni, sostenuto dall’Unione europea, continua a produrre morti nel Mediterraneo e a favorire la detenzione nei centri libici di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga da guerre e fame. In due anni sono annegate 5.300 persone, di cui 4.000 solo nella rotta del Mediterraneo centrale”. Lo denuncia oggi Oxfam Italia che con Borderline Sicilia diffonde il rapporto “Accordo Italia-Libia: scacco ai diritti umani in 4 mosse”. Nel documento, spiega una nota, si “analizza la strategia messa in atto dal governo italiano e dall’Ue, che – incurante dei vincoli del diritto internazionale – mostra tutta la sua inadeguatezza nella gestione di politiche di ingressi regolari nel nostro continente e di meccanismi di redistribuzione automatica dei migranti tra gli Stati membri”. “Proprio a partire dall’accordo Italia-Libia di due anni fa, sono quattro le mosse che secondo la nostra analisi hanno causato un vero e proprio scacco ai diritti umani, generando effetti disastrosi sul tasso di mortalità nella rotta del Mediterraneo centrale passato da 1 vittima ogni 38 arrivi nel 2017 a 1 ogni 14 nel 2018”, afferma Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia. (clicca qui)

Abusi: mons. Russo (Cei), “nessuna giustificazione può insabbiare le responsabilità”

“Non può esserci alcuna giustificazione che porti a coprire o insabbiare le responsabilità o a sottovalutare le ferite inflitte in maniera indelebile nelle persone abusate; e non può certamente sussistere un atteggiamento difensivo, volto a tutelare l’immagine della Chiesa da scandali che creano sconcerto”. Lo scrive il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, nell’edizione di febbraio del mensile “Jesus”, che mette a fuoco l’azione della Chiesa italiana per contrastare gli abusi sessuali del clero. Riferendosi al lavoro dei media, il vescovo afferma che “hanno contribuito a un’assunzione piena di responsabilità”. Soffermandosi, invece, sul lavoro della Chiesa italiana, mons. Russo spiega che “abbiamo avvertito l’importanza di spostare l’attenzione sui temi della prevenzione e della formazione, superando le Linee guida del 2014, più orientate ad affrontare gli abusi dal momento che vengono portati alla luce, ma che rischiano di rimanere in un atteggiamento soprattutto difensivo”. Quindi, il riferimento, “per dar gambe a questa scelta”, al Consiglio permanente del settembre 2017, che “ha voluto una Commissione per la tutela dei minori”. Il “punto davvero dirimente”, secondo il segretario generale della Cei, è stata “la scelta di porre come prioritaria la tutela del minore”. (clicca qui)

Diocesi: Lucera, da domani le celebrazioni per i 900 anni della concattedrale di Troia

“Un anno di grazia questo 2019 in cui la città festeggia il millennio della fondazione e i 900 anni della sua cattedrale. Due nascite certificate dalle iscrizioni incise nel bronzo delle porte di questa monumentale Bibbia di pietra in cui i nostri padri depositarono un patrimonio di arte, di fede e di valori religiosi e civili per farlo giungere intatto attraverso le epoche fino a noi nelle forme sublimate dell’arte”. Con questa consapevolezza, da domani sabato 2 febbraio e fino a sabato 14 settembre, la diocesi di Lucera-Troia vivrà le celebrazioni per il nono centenario della cattedrale di Troia (1119-2019), oggi concattedrale diocesana. Domani, alle ore 18, l’inaugurazione delle celebrazioni, con pontificale presieduto dal vescovo Giuseppe Giuliano. Il 2019 sarà anche “Anno di grazia” per chi sosterà in preghiera nella basilica troiana: dal mercoledì delle Ceneri, 6 marzo, dopo la lettura del Decreto di concessione, sarà possibile lucrare, alle condizioni previste dalla Chiesa, l’indulgenza plenaria (clicca qui)

Fonte: Sir
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