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Principali notizie dall’Italia e dal mondo. Economia, questa mattina le previsioni Ue. Siria, padre Dall’Oglio nelle mani dell’Isis?

La rassegna stampa del mattino a cura dell'agenzia Sir.

Principali notizie dall’Italia e dal mondo. Economia, questa mattina le previsioni Ue. Siria, padre Dall’Oglio nelle mani dell’Isis?

Previsioni economiche: Commissione Ue sull’Italia, crescita vicina allo zero. Tajani, “serve una manovra aggiuntiva”

Sono attese per le 11 di questa mattina le Previsioni economiche intermedie d’inverno della Commissione europea che, secondo alcune anticipazioni, taglierebbero la crescita dell’Italia dall’1%, previsto dal governo italiano, allo 0,2%. Cifre che rispecchierebbero quelle emerse nei giorni scorsi, con una Italia in recessione. I dati della Commissione riguarderanno tutti i Paesi Ue, con una prospettiva temporale nel medio periodo e tenuto conto, secondo altre indiscrezioni, del giudizio preoccupato sulle dinamiche economiche mondiali. Le anticipazioni giornalistiche di ieri sono state, seppur indirettamente, confermate dal presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, che ha dichiarato: “Se verranno confermati dalla Commissione europea, i dati che circolano sono molto allarmanti”. “Non è una sorpresa – dice Tajani – e bisognava fare una manovra assolutamente diversa da quella che è stata fatta, a favore della crescita, per la contrazione della pressione fiscale, con aiuti alle piccole e medie imprese, aiuti ai giovani che intendono dar vita a un’attività lavorativa, infrastrutture… “Purtroppo non ci sarà il boom economico che era stato annunciato dal governo”. E alla domanda se serva una manovra aggiuntiva, risponde: “A questo punto sembra inevitabile”.

Cronaca: si sono costituiti i due giovani italiani che hanno sparato a Manuel. Le prime parole dopo il risveglio

Chi ha sparato a Manuel Bortuzzo, il nuotatore 20enne rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un colpo di pistola la notte di sabato scorso all’Axa, nel quadrante sud di Roma, ora ha un volto. La svolta nelle indagini della polizia – scrive l’Ansa – è avvenuta ieri dopo il ritrovamento della pistola usata per colpire il ragazzo, sabato notte a piazza Eschilo. E in serata due ragazzi di 24 e 25 anni, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, si sono costituiti. Accompagnati in questura dai loro legali, durante un lungo interrogatorio, hanno confessato di aver sparato, ma “per errore”. “Era buio”, avrebbero detto. Sarebbero stati dunque loro i due uomini a bordo dello scooter scuro da cui sono partiti i colpi. Intanto oggi Manuel si è svegliato e si è reso conto di non riuscire a muovere le gambe. “Ha saputo della paralisi ma non ha pianto. Gli ho promesso che tornerà a vivere come una persona normale”, ha detto il padre del ragazzo, Franco Bortuzzo. “Fatti coraggio, mamma”, ha poi detto Manuel al suo risveglio rivolgendosi alla madre.

Siria: “Times”, padre Paolo Dall’Oglio sarebbe vivo, prigioniero dell’Isis e oggetto di una trattativa

Paolo Dall’Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013, sarebbe ancora vivo e oggetto di una trattativa dello Stato islamico per sfuggire all’annientamento in una delle ultime sacche di territorio sotto il suo controllo. È quanto riferito al Times da fonti curde e rilanciato questa mattina dalle agenzie di stampa. Oggetto dei negoziati, secondo il quotidiano, sarebbero oltre a Dall’Oglio il giornalista britannico John Cantlie e un’infermiera della Croce Rossa dalla Nuova Zelanda. L’Isis, secondo le fonti citate dal quotidiano, starebbe cercando un accordo con le forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti che li circondano, chiedendo un passaggio sicuro in cambio della liberazione degli ostaggi.

Venezuela/1: proposta di mediazione da Messico, Uruguay e Paesi dei Caraibi. Maduro, “sostegno assoluto”

Messico, Uruguay e Paesi dei Caraibi (Caricom) hanno messo a punto il “Meccanismo di Montevideo”, una proposta di mediazione che sarà presentata al gruppo di contatto promosso dall’Ue che si riunisce oggi nella capitale uruguayana. Il meccanismo – precisa un comunicato della presidenza del Messico – vuole essere una proposta di diplomazia “attiva, propositiva e conciliatoria” per “contribuire a far sì che il popolo venezuelano e gli attori implicati possano trovare una soluzione alle loro divergenze. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro, ha affermato il suo sostegno “assoluto” alla proposta. “Annuncio – ha dichiarato – il sostegno assoluto del governo del Venezuela”, aggiungendo che “siamo pronti e preparati a partecipare a un processo di dialogo sovrano e costituzionale, per la ricerca di una agenda nazionale di accordo, pace e intesa”.

Venezuela/2: presidente ad interim Guaidó incontra rappresentanti Ue. Intesa per “transizione democratica”

Il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidó, si è riunito ieri con rappresentanti dell’Unione europea ringraziandoli per il riconoscimento formalizzato da numerosi Paesi membri della sua carica di presidente ad interim del Venezuela. Con loro, ha riferito Union Radio di Caracas, Guaidó ha affrontato questioni legate alla “transizione democratica” nel Paese. Via Twitter il leader dell’opposizione ha riferito che “abbiamo conversato con rappresentanti della Ue per consolidare il loro appoggio e la transizione democratica” in Venezuela. Guaidó ha infine colto l’occasione della riunione per ringraziare nuovamente per “il riconoscimento della comunità internazionale”.

Francia: Macron, il 24 aprile il Paese “ricorderà il genocidio del popolo armeno”. Frizioni con la Turchia

Il 24 aprile, in Francia, si commemorerà il genocidio del popolo armeno. Lo ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron di fronte al Consiglio delle Organizzazioni armene di Francia, tenendo fede a una promessa fatta in campagna elettorale. L a Francia, insieme ad altri 28 Stati del mondo, ha riconosciuto nel 2001 che il massacro degli armeni, perpetrato dall’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916, ebbe carattere di genocidio, cioè fu il frutto della decisione di eliminare sistematicamente l’intera popolazione. Tesi contestata da sempre dalla Turchia – puntualizza Euronews – che, sebbene riconosca parte dei massacri, non ritiene si sia trattato di sterminio. Si stima in circa un milione e mezzo il numero di armeni che morirono per le deportazioni, le torture e gli stenti.

Fonte: Sir
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