Riepilogo
Principali notizie dall’Italia e dal mondo. Trump firma legge pro proteste Hong Kong. Terremoto in Albania, 39 morti. Mes, scontro alla Camera contro parole del ministro Gualtieri
La rassegna stampa del mattino a cura dell'agenzia Sir
Trump firma legge pro proteste Hong Kong, scontro con la Cina
Donald Trump ha firmato la legge varata dal Congresso americano che sostiene le proteste per la democrazia a Hong Kong. Lo comunica la Casa Bianca. Il presidente americano in una dichiarazione auspica quindi che le autorità cinesi e di Hong Kong siano in grado di trovare una soluzione amichevole che porti alla pace e alla prosperità di tutti. La Cina, che esprime “forte rammarico”, minaccia di essere pronta ad adottare “decise contromisure”. “La natura di ciò è estremamente abominevole e nasconde assolutamente intenzioni minacciose – si legge in una nota del ministero degli Esteri -. Avvisiamo gli Usa di non procedere ostinatamente sulla sua strada, altrimenti la Cina adotterà decise contromisure e gli Usa dovrà rispondere di tutte le relative conseguenze”.
Terremoto in Albania, 39 morti. Lutto anche nella famiglia del premier Rama
Si aggrava ancora il bilancio delle vittime del terremoto in Albania: secondo gli ultimi dati i morti sono 39. Lo ha reso noto questa mattina il premier Edi Rama. Altri nove corpi, ha detto, sono stati estratti dalle macerie durante la notte. Tra le vittime, ha precisato Rama, ci sono anche quattro bambini di età da tre e otto anni e 17 donne. Finora si registrano 15 morti a Durazzo, 23 a Thumane e uno a Kurbin. Ci sono anche la fidanzata del figlio del premier albanese Edi Rama, Kristi Reci di 24 anni, e la sua intera famiglia tra le vittime del terremoto che ha colpito l’Albania.
Via libera dal Parlamento europeo alla Commissione europea targata Ursula von der Leyen
Via libera dal Parlamento europeo alla Commissione europea targata Ursula von der Leyen. I sì sono stati 461, 157 i contrari, gli astenuti 89. La commissione von der Leyen fa meglio di quella del predecessore Jean-Claude Juncker. Nel 2014 l’esecutivo del lussemburghese ebbe 423 voti a favore, 209 contrari e 67 astenuti (su 751 eurodeputati). “Sono molto lieta mi sento onorata da questa maggioranza travolgente”, ha detto la presidente eletta Ursula von der Leyen dopo l’ok del parlamento europeo. “Non vedo l’ora di iniziare a lavorare”, ha detto poi Ursula von der Leyen in conferenza stampa al Parlamento europeo. “Il fatto che oggi siamo in grado di avere un’ampia maggioranza stabile – ha aggiunto – lo considero un voto a favore di un’agenda di cambiamento”.
Mes. Scontro in Aula alla Camera contro le parole del ministro Gualtieri, opposizioni attaccano
Scontro in Aula alla Camera sul Mes. Le opposizioni hanno chiesto al premier Conte di riferire con urgenza in Aula, dopo le parole del ministro Roberto Gualtieri e lo scontro si è infiammato quando dai banchi del Pd Piero De Luca ha ricordato che le trattative sul trattato si sono svolte quando la Lega era al governo. I deputati leghisti sono insorti, protestando al grido di “Venduti, venduti” e il diverbio si è esteso anche ai banchi del centrodestra quando hanno visto un deputato di Fi fare un video. Il presidente Fico ha sospeso i lavori d’Aula. A far scoppiare la bagarre le preoccupazioni sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), che – ha detto il ministro dell’economia – “adesso in alcuni settori sembra suscitare grande interesse” ma sono “del tutto infondate e basate su informazioni non precise e non corrette”.
Francia. La protesta degli agricoltori a Parigi, prezzi più alti per i loro prodotti
Ieri mattina migliaia di agricoltori si sono messi in marcia puntando su Parigi per una giornata di mobilitazione di tutto il settore agricolo, indetta dai sindacati di categoria (Fnsea – Fédération nationale des Syndicats d’Exploitants agricoles) e dall’Associazione giovani agricoltori francesi. Il problema principale, certo non l’unico, è quello dei prezzi bassi dei loro prodotti. Alcuni rappresentanti sindacali hanno chiesto di incontrare il presidente, Emmanuel Macron. I sindacati criticano gli accordi di liberalizzazione commerciale, firmati dalla Francia e dall’Unione europea, che determinano un aumento delle importazioni agricole e alimentari da altri paesi extra-Ue.
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