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Schmit (Commissione): “Troppe disuguaglianze in Europa. Dobbiamo dare opportunità ai giovani”

Il responsabile del Lavoro affronta alcuni temi legati al Recovery Plan. Indica la necessità di investire non solo nell'economia, ma anche sull'equità sociale e sulla formazione, fornendo occasioni per i giovani. "Altrimenti come possono fare progetti di vita e formare una famiglia?"

Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro (foto SIR/European Commission)

“Il Recovery si deve tradurre in garanzie per i cittadini affinché abbiano un lavoro, un salario dignitoso, per assicurare a loro e ai figli un futuro”. È l’appello del commissario Ue per il Lavoro, Nicolas Schmit, durante un incontro, a Bruxelles, con il Sir sui piani per la ripresa Ue e il lancio di una nuova piattaforma di condivisione dei dati per il fenomeno dei senzatetto. “Che cosa significa Recovery? Certamente vuol dire far ripartire l’economia, ma anche l’economia dei cittadini”, insiste Schmit.

Differenze retributive. Per il commissario lussemburghese restano ancora troppo profonde, soprattutto in questo anno di pandemia, le diseguaglianze salariali e occupazionali tra giovani e più anziani, tra donne e uomini. “Non dovrebbe più esistere una differenza di retribuzione tra uomini e donne, ma è ancora evidente in tutta Europa, anche nei Paesi del Nord”, sostiene Schmit. “E ancora troppi giovani vivono nella precarietà”. Secondo gli ultimi dati di Eurostat, nel 2020 il tasso di occupazione in Europa per gli uomini è del 78,1%, mentre per le donne del 66,8%. Resta ancora un gap di genere dell’11,3 %, anche se lievemente ridotto rispetto all’11,7 % del 2019. In generale, l’Italia è penultima in Europa con un tasso di occupazione del 62,6%, appena dopo la Grecia con il 61,1%. Mentre il Nord con la Svezia guida ancora l’Europa con una percentuale di occupati dell’80,8%. “Stiamo lavorando a politiche per colmare il gap generazionale e di genere sul lavoro. C’è chi è troppo protetto e chi non lo è affatto. È importante trovare un equilibrio per creare posti di lavoro per i giovani ma anche per tutelare chi perde il posto”, spiega Schmit.

Un problema italiano. Secondo il commissario europeo, l’Italia è tra i Paesi che registrano “un tasso significativamente basso di occupazione femminile, in particolare soffre di un gap di genere in termini di retribuzioni”. Diventa sempre più urgente “fornire un maggiore supporto alle donne per l’accesso al mercato del lavoro. Non ci sono abbastanza giovani donne che posseggono una formazione digitale”, spiega Schmit. Ma mancano ancora, in molti Paesi Ue, adeguati servizi per l’assistenza ai bambini. “Servizi che – aggiunge Schmit – vogliono dire equità tra famiglie povere e abbienti”. Un altro punto su cui i governi devono lavorare è “adeguare i sistemi di istruzione ai cambiamenti nel mercato del lavoro”, incentivando soprattutto apprendistati per i giovani per nuove competenze.

Formazione digitale e attività green. “Quando si è giovani si deve avere il diritto di costruire la propria vita, una famiglia, ma se si ha un lavoro precario certo non lo si riesce a fare”, afferma il commissario. I piani devono, dunque, “investire soprattutto nella formazione digitale, in lavori sostenibili e attività green” per una ricostruzione economica e industriale in grado di creare “un dinamismo economico e sociale, soprattutto nelle regioni più svantaggiate”. Uno strumento chiave a sostegno dei territori in difficoltà, secondo il commissario, “è la fiscalità di vantaggio”, da applicare ad esempio nel Sud Italia. Iniziativa che la Commissione Ue sostiene pienamente per la ripresa. In queste ore il piano italiano riceve l’approvazione da parte della Commissione Ue – per questo la presidente Von der Leyen incontra oggi a Roma il premier Mario Draghi – per il 13% di prefinanziamento (in arrivo circa 25 miliardi). Oltre a rilanciare l’economia, l’Ue riparte da politiche per contrastare la povertà.

Senzatetto nell’Ue e in Italia. Durante una recente conferenza di alto livello a Lisbona, per il lancio di una piattaforma per affrontare il problema dei senzatetto, ministri e rappresentanti delle istituzioni Ue, Ong e parti sociali, tra cui Feantsa, hanno firmato una dichiarazione. “Nessuno deve dormire male per mancanza di alloggi di emergenza sicuri, o vivere in centri temporanei più a lungo del dovuto per trovare una abitazione permanente”, vi si legge. “Nessuno deve essere dimesso, da ospedali o carcere, senza avere una sistemazione alternativa”. Inoltre, i firmatari si impegnano ad evitare sgombri o sfratti, quando possibile, senza fornire assistenza per trovare un’altra casa. Soprattutto, “nessuno può essere discriminato per lo status di senzatetto”. “Migliaia di persone in tutta Europa non hanno una casa, vivono per le strade di grandi città, molti provano ad andare verso i Paesi del Sud, ma è un fenomeno presente in tutti gli Stati”, dice Schmit. L’iniziativa servirà anche a condividere buone pratiche tra i Paesi Ue. Infine, il commissario ribadisce che “il fenomeno dei senzatetto in Italia coinvolge anche rifugiati e migranti”.

Fonte: Sir
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