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Scontro Italia-Francia, l’appello degli industriali. Filippine, epidemia di morbillo

La rassegna stampa del mattino a cura dell'agenzia Sir

 Scontro Italia-Francia, l’appello degli industriali. Filippine, epidemia di morbillo

Italia-Francia: scontro diplomatico, i leader degli industriali dei due Paesi richiamano al “dialogo costruttivo”

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e l’omologo francese Geoffroy Roux de Bézieux hanno inviato ieri sera una missiva al presidente francese Macron e al premier italiano Conte auspicando un “dialogo costruttivo” alla luce della crisi tra Roma e Parigi. “In queste ore di tensione politico-diplomatica crescente, Confindustria e Medef ritengono necessario lanciare un appello al dialogo costruttivo e al confronto. La sfida non è tra Paesi europei ma tra l’Europa e il mondo esterno”.

Cronaca: aereo nella Manica, è del calciatore argentino Emiliano Sala il corpo recuperato

Arrivata in mattinata la conferma: è del calciatore argentino Emiliano Sala il corpo recuperato nel relitto dell’aereo inabissatosi nel canale della Manica il 21 gennaio. Lo ha confermato la polizia di Dorset.

Politica: Merkel a Bratislava incontra i quattro di Visegrad. Confronto su migranti, gas ed elezioni europee

La cancelliera tedesca Angela Merkel si è recata ieri a Bratislava, dove ha incontrato i capi di governo del gruppo di Visegrad: Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. La cancelliera e i leader dei quattro Paesi hanno trattato vari temi, tra i quali le relazioni bilaterali, le prossime elezioni europee e il tema dei migranti, in merito al quale i quattro di Visegrad hanno attaccato Berlino in diverse occasioni. La Merkel ha ribadito in modo netto la sua opinione sulla questione: “Vogliamo e abbiamo bisogno dello Spazio Schengen, anche in futuro e dobbiamo quindi proteggere i confini esterni. In quanto Stati membri dell’Unione europea dobbiamo decidere chi può attraversare quei confini. Non dev’essere l’immigrazione clandestina a fare una selezione delle persone che entrano”. La Merkel durante i colloqui ha anche voluto rassicurare il gruppo di Visegrad sul fatto che l’Europa non dipenderà dal gas russo a seguito della costruzione del gasdotto Nord Stream-2.

Brexit: May torna a Londra con un nulla di fatto. Banca d’Inghilterra: preoccupazione per l’economia

Theresa May riparte da Bruxelles con un sostanziale nulla di fatto, ma con una ribadita volontà di dialogo sul Brexit da parte dell’Unione europea a 50 giorni dal recesso. May conferma – dopo gli incontri con Juncker, Tajani e Tusk – di voler attuare il Brexit entro il 29 marzo come previsto. La premier britannica si è detta certa del desiderio degli interlocutori di arrivare a un divorzio “con accordo”. Ma intanto è la Banca d’Inghilterra che teme il peggio. “La nebbia del Brexit provoca una volatilità a breve termine nelle statistiche economiche e più fondamentalmente crea una serie di tensioni per l’economia, per le imprese”, ha affermato Mark Carney, il governatore della Banca d’Inghilterra, il cui mandato è stato prorogato fino al 2020 per garantire la stabilità in tempi molto incerti. Nella sua relazione trimestrale, la Banca centrale inglese sottolinea che “questa incertezza è la più grande resistenza agli investimenti”.

Venezuela: aiuti umanitari dagli Usa. Al lavoro il gruppo di contatto per una soluzione pacifica

Mentre il gruppo di contatto internazionale lavora a una soluzione pacifica per il Venezuela, al confine con la Colombia sono giunti i camion con gli aiuti umanitari provenienti dagli Stati Uniti. Il gruppo di contatto, riunito in Uruguay e coordinato dalla responsabile della politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini, ha iniziato i lavori con l’obiettivo di arrivare a una soluzione pacifica della crisi. A confronto una dozzina di partner, fra latinoamericani ed europei, per cercare di risolvere una situazione che si teme esplosiva, con la popolazione stremata e la nazione sull’orlo di una guerra civile. Nel frattempo si fanno sempre più insistenti le pressioni per le dimissioni di Nicolas Maduro, che accusa gli Stati Uniti di aver orchestrato un golpe.

Filippine: epidemia di morbillo, aumentano i casi e i morti. 2,4 milioni di bambini senza il vaccino

Il Dipartimento filippino della Salute (Doh) annuncia che un’epidemia di morbillo, originatasi nell’area metropolitana di Manila e diffusasi in altre regioni del Paese, ha già causato almeno 22 morti nel solo mese scorso. La maggior parte delle vittime sono bambini ed è previsto che il bilancio si aggravi. Le autorità sanitarie – riferisce Asianews – mostrano che i casi di contagio sono passati da 791 nel 2017 a 5.120 l’anno scorso. Vi sono stati 1.813 casi confermati nel solo mese di gennaio. Le statistiche più recenti disponibili mostrano che il morbillo ha ucciso 30 persone nei primi otto mesi dello scorso anno e cinque in tutto il 2017. Per Eric Domingo, sottosegretario del Doh, la mancanza di vaccinazioni è la causa principale dell’epidemia: 2,4 milioni di bambini non hanno ricevuto i loro vaccini.

Egitto: partiti di opposizione contro le modifiche della costituzione volute dal presidente Abdel-Fattah al-Sisi

Undici partiti di opposizione egiziani hanno formato una coalizione contro la proposta di modifiche alla Costituzione che permetterebbero al presidente Abdel-Fattah al-Sisi di rimanere in carica ben oltre la fine del suo attuale mandato nel 2022. Al centro delle polemiche – si legge su nigrizia.it – la rimozione del vincolo di due mandati presidenziali e la loro estensione da quattro a sei anni. Tra le modifiche anche l’istituzione di una seconda camera del parlamento e la creazione della carica di vicepresidente. La seconda camera è stata rimossa nel 2012, un anno dopo la rivolta che rovesciò il presidente Hosni Mubarak. Un altro emendamento vedrebbe la reintegrazione di un ministero dell’Informazione, abolito nel 2014.

Fonte: Sir
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