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Venezuela, il presidente dei vescovi: “Serve un cambiamento politico e un processo elettorale con garanzie”

Monsignor José Luis Azuaje Ayala: “Il governo Maduro ha assunto illegittimamente il potere. Occorre eleggere presto un nuovo presidente della Repubblica"

Monsignor José Luis Azuaje Ayala (foto Sir)

Serve un cambiamento politico, altrimenti non ci saranno cambiamenti economici o sociali, e la strada è quella di andare alle elezioni come indica la Costituzione, con un processo elettorale con garanzie, facendo votare anche chi è all’estero, e con la supervisione delle organizzazioni internazionali.

Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, monsignor José Luis Azuaje Ayala, in un'intervista in spagnolo a Vatican News  dopo l'appello di papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa, che ha chiesto di arrivare presto a un accordo per risolvere la drammatica crisi in Venezuela.

La scorsa settimana, nell’esortazione pastorale al termine della loro assemblea plenaria, i vescovi venezuelani avevano chiesto un deciso cambio di rotta e cioè “l’uscita di coloro che esercitano illegittimamente il potere e l’elezione nel più breve tempo possibile di un nuovo presidente della Repubblica”. La crisi politica in Venezuela vede contrapposti il presidente Nicolas Maduro e il leader delle opposizioni, il presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaido.

Il presidente dei vescovi venezuelani ricorda la cronica mancanza di cibo e di medicinali, le carenze nei servizi idrici, di corrente elettrica e di trasporto. Sono ormai quasi 6 milioni le persone che vivono in condizioni drammatiche e più di 4 milioni quelle che hanno lasciato il Paese. “L’inefficienza del regime che governa – afferma monsignor Azuaje – ha fatto sì che la popolazione non disponga di servizi di base”. “Consideriamo che il governo ha assunto illegittimamente il potere”, afferma, rimarcando come questo abbia conseguenze legali. C’è poi il dramma di chi fugge dal Paese, ormai fra il 12 e il 14 per cento della popolazione, con tutti i problemi correlati, come la tratta delle persone e la schiavitù.

Il vescovo ricorda anche l’incontro con l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Michelle Bachelet, che, in un rapporto presentato il mese scorso, ha denunciato le violazioni di diritti umani in Venezuela. Per monsignor Azuaje, il governo non ha contatti con la gente, non sa del popolo. “Le ultime cose che abbiamo avuto – prosegue – è la morte di soldati, inclusi giovani studenti, e quello che è successo con il giovane a Táchira” che ha perso la vista dopo essere stato ferito dalla polizia di Stato. Sul fronte degli aiuti, sottolinea la necessità che siano molti di più. Monsignor Azuaje manifesta gratitudine per l’attenzione del Papa e della Segreteria di Stato per la situazione in Venezuela.

Fonte: Sir
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