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Acque schiumose in Riviera? Daphne: "Nessun pericolo"

Un fenomeno che quest'anno sta danneggiando le coste romagnole

Acque schiumose in Riviera? Daphne: "Nessun pericolo"

Il mare che bagna le coste romagnole presenta un ottimo stato di salute. Ad accertarlo sono i valori presentanti dalla struttura oceanografica Daphne che nel corso di tutto l’anno monitora la qualità delle acque. In relazione allo scorso anno, informa Carla Rita Ferrari, responsabile della struttura oceanografica, il 2018 è caratterizzato dalla “formazione di microalghe che alterano la colorazione dell’acqua riducendo la trasparenza delle stesse”. Ragione per cui spesso i vacanzieri, da Cesenatico a Cattolica, preferiscono non farsi il bagno nei giorni in cui il mare è decisamente più mosso o a seguito di forti precipitazioni.

Dottoressa da cosa dipende questo nuovo sviluppo di alghe?

Nel corso della passata stagione estiva ci sono state scarse precipitazione essendo stato un anno siccitoso. In questi mesi, già a partire da maggio, le consistenti precipitazioni che stanno interessando il nord-est della penisola hanno portato significativi incrementi, con aumento di apporti in mare di sali di azoto e fosforo (nutrienti). Questi elementi innescano fioriture algali (fenomeni eutrofici), sia microalgali che alterano la colorazione delle acque e riducono la trasparenza, sia di macroalghe.

Dove si sviluppa questa “fauna marina”?

La fioritura di macroalghe e conseguente accumulo interessa soprattutto i primi metri della fascia di balneazione e la zona interna alle barriere frangiflutti e a ridosso di moli e porti.

Ci sono pericoli per la salute dei bagnanti?

Per niente. Non sono stati registrati casi di inquinamento nei controlli effettuati, sia nell’acqua che nei sedimenti. Non è stata rilevata la presenza di materiale mucillaginoso. Da oltre dieci anni inoltre nelle acque della nostra regione è del tutto assente la microalga Ostreopsis ovata, che può causare disturbi alle vie respiratorie e stati febbrili. Invece sono presenti, tanto in inverno quanto in estate le Noci di mare (ctenofori Mnemiopsis leidyi) lungo tutta la fascia costiera, fino a 10 km dalla costa: organismi paragonabili alle meduse, non urticanti, che condizionano l’ecosistema marino.

Negli anni i fenomeni eutrofici sono diminuiti?

Si. Le acque dell’Emilia Romagna, così come quelle del Veneto ad esempio, godono di un ottimo stato di salute. Purtroppo il mare, come l’uomo, è imprevedibile: oggi è pulito e limpido, domani è agitato e meno appetibile alla vista del visitatore. Il monitoraggio mi serve non solo per dare il quadro della situazione ambientale, ma anche per verificare che le misure messe in atto sul territorio siano efficaci.  

C’è un costante controllo delle coste romagnole?

In Italia non esiste struttura come la Daphne che tutte le settimane per l’intero anno controlla la costa da Goro a Cattolica. La nostra attenzione è molto alta anche per quanto riguarda l’inquinamento chimico. Andiamo a fondo appurando la qualità delle acque anche attraverso lo studio di eventuali sostanze nocive nel sedimento o negli organismi.

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