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Lavoro

Ammortizzatori sociali, il punto in provincia di Forlì-Cesena

L'analisi a cura di Camera di commercio della Romagna e Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, insieme alla Direzione provinciale dell’Inps, con una visione sulle strategie di medio e lungo periodo a supporto delle politiche attive del lavoro.

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Nella sede della Camera di commercio della Romagna si è svolta questa mattina la presentazione della situazione degli ammortizzatori sociali a Forlì-Cesena. L'incontro è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì e con la partecipazione della Direzione provinciale Inps.

Ha aperto l’incontro Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio, che ha illustrato lo scenario economico. A seguire, Daniele Bernacchi, direttore della sede provinciale dell’Inps, ha presentato il quadro degli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori. Roberto Pinza, presidente Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, ha concluso l’incontro sviluppando alcune riflessioni sui possibili trend futuri.

Secondo lo scenario elaborato da Prometeia, nel 2020 per la provincia di Forlì-Cesena il calo del valore aggiunto (a valori reali) dovrebbe attestarsi attorno al 9% (-9,3% Romagna Forlì-Cesena e Rimini, -9,2% Emilia-Romagna, -9,1%, Italia). Il calo più netto del valore aggiunto mai registrato in precedenza in provincia è stato quello dovuto alla crisi finanziaria del 2008, che si era fermato al 2,5%.

Oltre al valore aggiunto, tutti i principali macrosettori hanno subito forti cali: industria (-12,2%), costruzioni (-3,7%), servizi (-8,7%).

Nel 2021 si prevede un rimbalzo del valore aggiunto (+5%) a fronte di un +5% per la Romagna Forlì-Cesena e Rimini, +5,4% a livello regionale e +4,9% a livello nazionale.

Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), aggiornate a gennaio 2021, lo scenario è in miglioramento, con un’economia globale che nel 2021 torna a crescere del 5,5%, anche se per l’Italia si fermerà al 3% (contro il 5,2% stimato in precedenza), mentre per l’Area Euro dovrebbe attestarsi al +4,2% (un punto in meno di quanto previsto tre mesi fa).

Tutte le stime confermano che per ritornare ai livelli pre-pandemia, ci vorrà tempo. La crisi causata dal Covid-19 lascerà segni profondi, in modo accentuato su donne, giovani e lavoratori meno qualificati e, in particolare, sui lavoratori dei settori che necessitano di presenza, come il turismo.

POLITICHE PASSIVE E ATTIVE. “Siamo di fronte ad una crisi complessa e difficile, come non si era mai vista, ma mi sento anche di dire che abbiamo davanti a noi uno scenario caratterizzato da alcuni elementi positivi, come il “Piano vaccinazioni” e le risorse eccezionali del “Next Generation EU” o “Recovery Fund”- ha detto Alberto Zambianchi -. Nei prossimi mesi ci aspettano temi e questioni importanti, che vanno dalle iniziative per la fase dell’emergenza, a quelle di medio e lungo termine per facilitare l’avvio della ripresa e i reinserimenti lavorativi. Nel brevissimo periodo non possiamo fare a meno delle “politiche passive”, che saranno mirate soprattutto ad attenuare l’onda anomala causata dallo sblocco dei licenziamenti. Nel medio periodo, però, queste iniziative andranno raccordate con ulteriori azioni di “tipo attivo”, con corsi di formazione mirati alla riqualificazione ed alla ricollocazione. Occorre - ha aggiunto Zambianchi - moltiplicare le iniziative di orientamento scolastico e professionale e occorre aggiornare la programmazione dell’offerta di istruzione, formazione e università, tarandola meglio sui trend delle richieste del sistema imprenditoriale. Abbiamo davanti nuovi orizzonti e, quando finiranno gli effetti della pandemia, dovremo saper cogliere le novità migliori e dovremo, soprattutto, porre l’innovazione di processo e di prodotto al centro delle nostre azioni, personali e collettive, per lo sviluppo sociale ed economico del territorio”.

UN SISTEMA CHE HA RETTO L'URTO. “L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha determinato nel corso del 2020 un impegno straordinario da parte di tutte le Strutture della Direzione provinciale Inps per garantire il dovuto sostegno ai numerosi cittadini di questo territorio che si sono trovati in situazioni di difficoltà - ha commentato Daniele Bernacchi -. Grazie allo sforzo profuso possiamo affermare di trovarci una situazione di sostanziale correttezza in ordine sia all'approvazione delle richieste di prestazioni sia rispetto al pagamento diretto delle medesime che è diventato, al momento, lo strumento ordinario di liquidazione attesa la diffusa difficoltà delle aziende di procedere all’anticipazione. È evidente che un fenomeno di dimensioni così rilevanti quale la diffusione del Covid-19 ha inciso in modo significativo circa l’assetto economico e sociale del territorio della provincia, e non poteva essere altrimenti. Tuttavia, grazie al senso civico manifestato dai cittadini, alla responsabilità dei lavoratori e delle loro rappresentanze, alla competenza dei professionisti, al solido mondo delle imprese ed all’azione sinergica di tutte le istituzioni del territorio, possiamo affermare, con orgoglio, che il sistema ha retto l’urto e che, con l’intensificazione della campagna vaccinale, sarà perfettamente in grado di ripartire con lo slancio, la competitività, l’approccio innovativo e la tradizionale dimensione mutualistica che lo ha caratterizzato nel passato”.

SERVONO INVESTIMENTI INNOVATIVI. “I dati messi a disposizione dall’Inps associati alle previsioni del Fondo monetario internazionale ci confermano da un lato la durezza della fase che abbiamo attraversato lo scorso anno e che si sta in qualche misura protraendo anche nel 2021, ma ci consentono dall’altro di guardare con ragionevole speranza al futuro - ha commentato Roberto Pinza -. Una speranza che va ovviamente sostenuta e accompagnata da azioni adeguate in termini di investimento e in particolare di investimento in chiave innovativa. Nelle situazioni di crisi particolarmente acute come quella che stiamo attraversando - ha aggiunto Pinza - occorre intervenire con prontezza a sostegno delle situazioni di maggior fragilità, come la Fondazione si è puntualmente impegnata a fare sia nei confronti del sistema sanitario ma anche di quello delle reti associative, ma non si deve mai smettere di guardare al futuro, di immaginarlo e di porre le basi della sua costruzione. E anche in questo la Fondazione non ha fatto mai mancare il suo contributo, facendo sì - per fare due soli esempi - che approdassero in città sia la Facoltà di Medicina che il punto di contatto sui territori di Cassa depositi e prestiti, due realtà che contribuiranno certamente a far ripartire la crescita della città e a sostenerla a tutti i livelli”. 

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