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Anche l'ad di Orogel Bruno Piraccini al Meeting per giornalisti: "È il momento di infondere coraggio"
"Rimarrà qualcosa di positivo anche da questa tragedia dovuta al Covid-19 - ha aggiunto Piraccini -. Ora è il momento di mollare gli ormeggi e di navigare in mare aperto. Occorre stimolare tutti al senso della responsabilità. L'impresa va vista come un bene sociale, a disposizione di tutti"
È in corso in questo momento la settima edizione del Meeting per giornalisti cattolici e non che ogni anno si è svolto a Grottammare, nelle Marche.
A causa del Coronavirus, quest'anno il Meeting si sta svolgendo sulle piattaforme digitali.
Al primo dibattito è intervenuto anche l'amministratore delegato di Orogel, il cesenate Bruno Piraccini. Con lui, moderati dal giornalista Bruno Mastroianni, Maria Laura Conte della Fondazione Avsi (Ong nata a Cesena) e Vincenzo Corrado, direttore dell'Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, Vincenzo Corrado.
"Se facciamo il bene, ci ritorna - ha detto Piraccini, spiegando come l'azienda da lui condotta da decenni stia vicino a quanti sono in difficoltà in questo momento, ristoratori e grossiti -. Ci vuole solidarietà e abbiamo bisogno di infondere tanto coraggio. Tutti dobbiamo metterci qualcosa di nostro. Vivo e sono cresciuti nel mondo della cooperazione. Bene, quei principi si possono diffondere in favore di tanti".
"Rimarrà qualcosa di positivo anche da questa tragedia dovuta al Covid-19 - ha aggiunto Piraccini -. Ora è il momento di mollare gli ormeggi e di navigare in mare aperto. Occorre stimolare tutti al senso della responsabilità. L'impresa va vista come un bene sociale, a disposizione di tutti".
"Vogliamo capire come essere prossimi nella distanza di sicurezza - ha detto Maria Laura Conte di Avsi -. Ora siamo tutti feriti. Abbiamo bisogno dell'audacia della reinvenzione. Inventori/cercatori di un tesoro. In questo senso, penso che il cambiamento sarà in meglio".
"Sta a ciascuno di noi indicare la traiettoria del cambiamento - ha aggiunto Vincenzo Corrado della Cei -. Abbiamo vissuto l'altra faccia della globalizzazione. Adesso, come ha messo in evidenza papa Francesco, siamo tutti uniti sulla stessa barca. Al termine di questa vicenda, mi piacerebbe che non si chiudesse questo libro che si è aperto. Dietro a ogni numero c'è un volto concreto. Non servono tante parole per spiegare, ma le parole giuste".
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