Pace
Apg23: "No all'invio di armi in Ucraina"
La Comunità fondata da don Benzi: "No a interventi armati. Disponibili ad accompagnare delegazione di politici europei"
L'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fa sapere di aver preso posizione contro la decisione del Governo italiano con il Decreto legge n. 16 del 28 febbraio scorso di inviare armi all’Ucraina.
Assieme a questa, in una nota, diverse le richieste, tra cui il cessate il fuoco immediato e l’attivazione di interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile, e di impegnarsi per costruire una “neutralità attiva”, in linea con le richieste di Rete italiana Pace e disarmo.
“L’Europa non può alimentare una escalation militare che rischierebbe di sfociare in un conflitto nucleare. Pertanto la sola possibilità è un forte e coraggioso intervento civile. Proponiamo che ogni Paese europeo mandi in una missione coordinata in Ucraina i suoi migliori rappresentanti dei cittadini: parlamentari, europarlamentari”. È la proposta lanciata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Una delegazione della Comunità fondata da don Oreste Benzi è rientrata sabato dall’Ucraina dove ha svolto una missione esplorativa di monitoraggio per valutare le prossime azioni.
“È necessario essere rapidi e noi possiamo offrire la nostra trentennale esperienza in zone di conflitto”, si legge in una nota della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Stiamo riscontrando un altissimo desiderio di intervento. La gente non vuole rimanere inerme e impotente. Per questa ragione chiediamo ai rappresentanti dei cittadini di impegnarsi in prima persona in un intervento politico, non armato, e civile”.
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