Emergenza sanitaria e occupazione
Cassa integrazione, per la Regione i problemi di liquidazione "sono superati"
"Se dovessero sussistere ancora difficoltà con l’anticipo della liquidità da parte di qualche istituto di credito - ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro - invito associazioni e sindacati, nonché lavoratrici e lavoratori, a segnalarlo all’Agenzia regionale per il lavoro"
Il quadro regionale sulle domande istruite dall’Agenzia regionale per il Lavoro, della Cassa integrazione in deroga in Emilia-Romagna dice che sono 21.758 e coinvolgono oltre 66 mila lavoratori. I dati mettono a fuoco la difficile situazione creatasi con il conseguente impatto sulle attività produttive, a causa dell’emergenza coronavirus.
“Tutte le domande arrivate alla Regione fino al 14 aprile sono già state consegnate all’Inps per il pagamento e agli istituti bancari per l’anticipo- ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro-. Sappiamo che nei giorni scorsi ci sono state alcune sofferenze, ma a oggi ci risultano superate. Se tuttavia dovessero sussistere ancora difficoltà con l’anticipo della liquidità da parte di qualche istituto di credito, invito le rappresentanze associative e sindacali, nonché lavoratrici e lavoratori, a segnalarlo all’Agenzia regionale per il lavoro (ARLavoro@Regione.Emilia-Romagna.it) per le opportune verifiche ed eventuale segnalazione all’istituto interessato. Riconfermiamo che con l’ultimo riparto effettuato dal Governo sarà totale sia la copertura economica che quella previdenziale sia sul Decreto legge 9 che sul 18”.
I numeri sono riferiti alle domande previste dall’art. 7 del Decreto 9 del 2 marzo 2020 (“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”) e dall’art. 22 del Decreto 18 del 17 marzo 2020 (“Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”) arrivate dal 6 al 14 aprile compreso.
In provincia di Forlì-Cesena risultano 1.638 richieste istruite (776 ai sensi del decreto del 2 marzo, 862 per il decreto del 17 marzo).
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