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Centri estivi aperti già a fine mese? Se n'è parlato oggi in Regione

La possibile riapertura dei centri estivi tra fine maggio e inizio giugno, annunciata già ieri dal presidente Stefano Bonaccini e confermata oggi nelle due commissioni congiunte Cultura e Parità, trova da una parte il sollievo, dall'altra la preoccupazione dei consiglieri. 

Immagine d'archivio centri estivi - Foto Claudio Pagliarani

La possibile riapertura dei centri estivi tra fine maggio e inizio giugno, annunciata già ieri dal presidente Stefano Bonaccini e confermata oggi nelle due commissioni congiunte Cultura (presieduta da Francesca Marchetti) e Parità (presieduta da Federico Amico) dall'assessore al Welfare Elly Schlein, trova da una parte il sollievo, dall'altra la preoccupazione dei consiglieri, specie di minoranza, che lamentano di non essere stati coinvolti nella stesura delle linee guida.

In particolare Valentina Castaldini di Forza Italia ha spiegato come "questa sarebbe dovuta essere una giornata che tutti aspettavamo, invece le scuole non riaprono e ci raccontate di linee guida vecchie che risalgono al 29 aprile. Noi vorremmo sapere cos'è successo dal 29 aprile ad oggi, che cosa è stato deciso". E domanda, in vista della futura riapertura di scuole e asili, "quale sarà l'iter se un bambino avrà la febbre". Anche perché, come ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia Marco Lisei, "non conosciamo nulla delle prescrizioni contenute nel protocollo e nelle linee guida in quanto non abbiamo partecipato ai tavoli di confronto e nessuno ci ha coinvolti".

L'assessore Schlein, da parte sua, ha rimarcato come "sia stata la Regione Emilia-Romagna ad aprire il dibattito nel Paese, chiedendo un confronto al governo che è arrivato nello spazio di 24 ore. Proprio il fatto che la Giunta avesse già coinvolto i soggetti interessati, ha fatto sì che fosse in grado di portare avanti proposte dettagliate. Nelle linee guida, ad esempio, non si declina il lavoro degli educatori, specificando quale giochi fare o quali spazi usare, ma si affida alla loro creatività lo svolgimento in sicurezza delle attività. Rispettiamo, però, la cautela con cui il governo si muove in collaborazione con le autorità sanitarie".

Il sottosegretario Giammaria Manghi si è concentrato sullo sport: "Si opererà su distanziamento sociale, l'uso in prevalenza di spazi aperti ma non solo, perché ci sarà in alcuni casi anche la necessità di usare spazi chiusi. Presto sarà predisposto anche un protocollo per l'uso delle piscine: non si sa ancora se si possano utilizzare e lo si deciderà sulla base di pareri sanitari. I fondi a disposizione sono pochi? Io non darei un giudizio e non mi esprimerei, perché il rischio è di uscire dal solco dell'oggettività".

Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha chiesto "attenzione per evitare un innalzamento della curva dei contagi", mentre Simone Pelloni (Lega) ha criticato la Giunta per non aver coinvolto anche le forze di minoranza nella predisposizione dei protocolli". Critica Silvia Piccinini (M5s): "fuori luogo l'autocelebrazione per essere i primi a fare le cose".

Dalla maggioranza un plauso alla Giunta. Marilena Pillati (Pd) ha evidenziato come "i centri estivi siano una necessità anche di gestione della famiglia oltre che un servizio educativo per i bambini" mentre e l'altro dem Andrea Costa ha criticato l'opposizione: "Non è un'operazione utile dire che si è fatto poco, perché se dall'Emilia-Romagna sono partite le linee guida per i servizi educativi ed estivi, è anche frutto di quel metodo partecipativo e di ascolto tipico della nostra Regione". Per Giulia Pigoni (lista Bonaccini) "se non avessimo battuto un colpo, non avremmo fatto passi in avanti". Infine, Igor Taruffi (ERCoraggiosa) ha affermato che "non risulta che in altre regioni o anche a livello nazionale esistano protocolli di sicurezza per attività che riaprono il 18". E sui rimproveri arrivati dall'opposizione per la mancanza di coinvolgimento, Taruffi ha replicato: "Ai tavoli di confronto hanno partecipato i soggetti interessati: un conto è l'esecutivo, un conto il legislativo. Ci sono cose che deve fare la Giunta, poi spetterà anche a noi indicare le priorità. Bisogna, però, essere coerenti, dunque non si può dire in una commissione che bisogna riaprire tutto mentre in un'altra sostenere che c'è il rischio contagio".

La presidente Marchetti, in chiusura dei lavori, ha annunciato una seduta di commissione dedicata alla riapertura a settembre dei servizi educativi, ammonendo: "Tutti vorremmo rapidità, ma serve una gestione in sicurezza".

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