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Coldiretti: “Si spende solo per mangiare. Record per le piccole botteghe"

Acquisti di prodotti alimentari aumentati del 6,1 per cento ad aprile. Durante il lockdown italiani ingrassati di un paio di chili

pixabay.com

“Si spende solo per mangiare con gli acquisti di prodotti alimentari che sono aumentati del 6,1 per cento ad aprile, in controtendenza al crollo generale fatto registrare dal commercio”. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati diffusi oggi dall’Istat sul commercio al dettaglio nel mese di aprile.

“Le vendite di prodotti alimentari - sottolinea Coldiretti - aumentano in tutte le tipologie di dettaglio dalla grande distribuzione (+6,9 per cento) ai discount (+9,3 per cento) fino alle piccole botteghe alimentari che fanno segnare il record dell’11,2 per cento". Un aumento dovuto al rapporto personale di fiducia maggiormente garantito nei piccoli negozi in un momento di grande incertezza, ma anche alla necessità di evitare spostamenti per rispettare le misure di quarantena.

“L’approvvigionamento alimentare degli italiani durante il lockdown - continua Coldiretti - è stato garantito grazie a 3 milioni di lavoratori che nonostante i rischi per la salute hanno continuato a lavorare in piena pandemia in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia, tra ipermercati (911) supermercati (21.101), discount alimentari (1.716), minimercati (70.081) e altri negozi (138.000)”. 

La stessa Coldiretti rende noto che “gli italiani sono ingrassati un paio di chili dopo i mesi trascorsi tra la cucina ed il salotto a causa dalla chiusura forzata tra le mura domestiche, anche in concomitanza delle feste”. È quanto emerge da una stima dell'associazione che evidenzia gli effetti del periodo trascorso in lockdown, durante il quale un italiano su quattro (25 per cento) ha mangiato di più, il 27 per cento è stato più a lungo a tavola e il 32 per cento ha dedicato più tempo alla cucina, secondo il Report dell’Istat.

“C’è stato - rileva Coldiretti - un vero e proprio boom del cosiddetto ‘comfort food’ ricco di calorie con una ordalia di zuccheri, grassi e carboidrati: +150 per cento farine e semole, +14 per cento pane, crackers e grissini, +7 per cento pasta e gnocchi, +38 per cento impasti base e pizze, +13 per cento dolci, +24 per cento primi piatti pronti oltre al +37 per cento di olio di semi usato per fritture di ogni tipo, dolci e salate, nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 12 aprile, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

“Un comportamento - evidenzia Coldiretti - che ha costretto molti italiani ad adottare con il ritorno alla normalità un regime alimentare di recupero e ‘sgonfiamento’ in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della popolazione italiana adulta è in sovrappeso”.

Fonte: Sir
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