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Contro l'ictus insieme a Giacobazzi: campagna informativa della Regione

Un video per cogliere subito i primi segnali. L'assessore Venturi: "Prevenzione e immediato soccorso fondamentali"

Contro l'ictus insieme a Giacobazzi: campagna informativa della Regione

Ogni due secondi, nel mondo, qualcuno viene colpito da ictus. Può succedere ovunque, anche nella quiete degli spazi-lettura della Biblioteca Sala Borsa, in piazza Maggiore a Bologna, dove il comico e attore Giuseppe Giacobazzi - in una situazione ai confini tra sogno e realtà - interviene e allerta prontamente il 118 per tre casi di ictus, che si verificano uno dopo l’altro. È proprio Giacobazziil protagonista del video e testimonial della campagna di informazione e sensibilizzazione della Regione Emilia-Romagna, presentata oggi alla stampa a Bologna nella sede di viale Aldo Moro. “Vedo, riconosco, chiamo” lo slogan scelto, con un obiettivo preciso: spingere le persone a individuare in modo precoce e tempestivo i sintomi dell’ictus cerebrale, per poter chiamare al più presto i soccorsi. Perché, in questo caso, anche qualche minuto in meno può fare la differenza. Parliamo di una patologia che, nel 2017, ha visto in Emilia-Romagna 6.800 pazienti con ictus ischemico - erano 7 mila nel 2015 e nel 2016 - ricoverati nelle strutture delle Aziende sanitarie regionali; la stragrande maggioranza è sopravvissuta, mentre il 9% circa (più di 600) è deceduto nei trenta giorni dall’evento acuto; una percentuale che si mantiene comunque contenuta, grazie al ricovero nelle Stroke Unit (Centri urgenza ictus) e al trattamento in Riabilitazione intensiva.

Lo scorso anno sono stati 6.800 i pazienti con ictus ischemico ricoverati nelle strutture delle Aziende sanitarie regionali. Per quanto riguarda le modalità di arrivo nei Pronto Soccorso, nel 70 per cento dei casi è avvenuta attraverso il 118, nel 30 per cento con mezzi propri. Secondo i dati del Piano nazionale esiti, pubblicati nel 2017 e relativi all’anno 2016, in Italia la mortalità a 30 giorni per ictus ischemico è pari al 10,9 per cento, mentre in Emilia-Romagna è dell’8,7 per cento: percentuale che attesta l’efficienza delle modalità organizzative dell’assistenza all’ictus in regione.

Sin dal 2007, la Regione Emilia-Romagna ha recepito le indicazioni dell’Accordo Stato-Regioni del 2005 sull’assistenza all’ictus e ha emanato apposite linee di indirizzo che indicano il percorso integrato del paziente, sia nella fase acuta che in quella successiva: la fase pre-ospedaliera (emergenza-urgenza 118 e pronto soccorso), ospedaliera (ricovero in Stroke Unit e in Riabilitazione intensiva) e post-ospedaliera (riabilitazione post-ospedaliera e lungo assistenza). Nel 2015 è stata confermata l’organizzazione dell’assistenza secondo il modello Hub & Spoke (reti cliniche integrate) per le discipline/attività di rilievo regionale, fra cui la rete delle neuroscienze e dell’assistenza all’ictus: attualmente in Emilia-Romagna sono 13 le Stroke Unit autorizzate all’erogazione della trombolisi endovenosa (10 in reparti di Neurologia e 3 in reparti di Medicina).

 

Oltre al video con protagonista Giacobazzi, disponibile su internet, la campagna di comunicazione della Regione - realizzata con l’onlus A.LI.Ce Emilia-Romagna, l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale - prevede una locandina web a disposizione delle Aziende sanitarie. È stata creata anche una landing page, ovvero una pagina web (http://www.regione.emilia-romagna.it/campagnaictus) che, insieme al video, comunica le nozioni fondamentali sull’ictus e illustra la campagna.

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