Femminicidio
Cordoglio e amarezza del cardinale Zuppi per la donna uccisa a Bologna
Per l'arcivescovo di Bologna "l’amore è vita e non può mai diventare violenza, persecuzione e morte"

L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, in una nota esprime profondo cordoglio e amarezza per la morte di Alessandra Matteuzzi. La donna di 56 anni è stata brutalmente uccisa, a colpi di martello, nel cortile sotto casa la sera del 24 agosto, in via dell'Arcoveggio, nella periferia di Bologna. Per il femminicidio è stato arrestato l'ex compagno di 27 anni. La Chiesa di Bologna, scrive Zuppi, si unisce nella preghiera al dolore della famiglia invocando «il Dio della vita e della misericordia».
«È un tragico evento - commenta il cardinale - che scuote Bologna, l’Italia e le nostre coscienze e ci chiede di non restare indifferenti davanti ai casi di femminicidio e alle varie forme di violenza di cui molte donne sono quotidianamente vittime, spesso in maniera silenziosa. Questo dramma ripropone urgentemente la necessità di un’azione etica, culturale e pure di prevenzione, che coinvolge certamente le Forze dell’ordine ma anche tutta la comunità. Occorre comprendere e ritrovare il vero significato del legame uomo-donna, fatto di reciprocità, dono di sé, progettualità condivisa, mutuo sostegno, rispetto. L’amore è vita e non può mai diventare violenza, persecuzione e morte».
L’arcivescovo riprende anche le parole di papa Francesco che recentemente ha esortato a impegnarsi ancor più per far crescere la cultura del rispetto di ogni persona e la cura delle relazioni nei vari ambiti della società, per promuovere la famiglia e proteggere le donne, sottolineando che «ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità».
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