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Emergenza sanitaria

Coronavirus, in Italia oggi 2.499 nuovi casi. Ministero Salute: “Progressivo aumento da nove settimane consecutive"

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 120mila tamponi. Il monitoraggio settimanale: "Sale a 42 anni l’età mediana dei positivi. Focolai rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare".

(Foto SIR/UE)

In Italia ci sono attualmente 53.997 positivi per Covid-19, 1.350 in più rispetto a ieri. Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 319.908, con un incremento nelle ultime 24 ore di 2.449.

La Regione Piemonte segnala che dei suoi 219 casi, 58 sono riallineamenti riferiti alla giornata di ieri. Questo è quanto emerge dai dati del monitoraggio sanitario sulla diffusione del nuovo Coronavirus Covid-19 diffusi oggi e pubblicati sul sito web del ministero della Salute.

Tra gli attualmente positivi, 294 sono in cura presso le terapie intensive, con un incremento di 3 pazienti rispetto a ieri. 3.142 persone sono ricoverate con sintomi, con un incremento di 45 pazienti rispetto a ieri. 50.561 persone, pari al 93,64 per cento degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri, i deceduti sono 23 e portano il totale a 35.941, mentre il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 229.970, con un incremento di 1.126 persone rispetto a ieri. L’incremento nelle ultime 24 ore dei tamponi effettuati è pari a 120.301.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 9.166 in Lombardia, 7.547 nel Lazio, 6.745 in Campania, 4.677 in Emilia-Romagna, 4.027 in Veneto, 3.631 in Toscana, 3.060 in Piemonte, 3.048 in Sicilia, 2.663 in Puglia, 2.154 in Sardegna, 1.829 in Liguria, 938 in Abruzzo, 844 nelle Marche, 793 in Friuli Venezia Giulia, 610 in Umbria, 587 nella Provincia autonoma di Trento, 587 nella Provincia autonoma di Bolzano, 538 in Calabria, 345 in Basilicata, 131 in Molise e 77 in Valle d’Aosta.

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In Italia la trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare. Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione, quali il lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico. È quanto emerge dal monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 21-27 settembre 2020.

“Sono stati riportati i primi focolai dove la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra scolastico”, viene spiegato. “Sebbene l’impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto, rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”.

Secondo Iss e ministero, “il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosità e l’isolamento restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione”. Per questo “è importante il rafforzamento, anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come l'app ‘Immuni’, dei servizi nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire un’efficiente gestione dei casi e contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari”.

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Dal monitoraggio settimanale emerge che in Italia il virus oggi circola in tutto il Paese. Si osserva un progressivo peggioramento dell’epidemia di Sars-CoV-2 da nove settimane che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari "con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 34,2 per 100mila abitanti (periodo 14/9-27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9-20/9)”.

Questa settimana si osserva un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni contro 41 della settimana precedente). Continua a scendere la percentuale dei nuovi casi importati dall’estero (5,7 per cento vs 8 per cento la scorsa settimana) e da altra Regione/Provincia autonoma (1,7 per cento vs 3,3 per cento la settimana precedente). Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (35,8 per cento dei nuovi casi) e si osserva un lieve aumento della percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (28,2 per cento vs 27,6 per cento la settimana precedente).

Il 29,6 per cento dei casi è stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5 per cento non è stato riportato l’accertamento diagnostico.

Nel periodo 10-23 settembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01. Sono 12 le Regioni/Province autonome con un Rt maggiore di 1 questa settimana: Piemonte (1,22), Sicilia (1,19), Campania (1,19), Liguria (1,16), Provincia Autonoma di Bolzano (1,12), Veneto (1,1), Lazio (1,09), Umbria (1,07), Provincia Autonoma di Trento (1,06), Calabria (1,06), Puglia (1,02) e Friuli-Venezia Giulia (1).

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Nello stesso monitoraggio emerge che in Italia, nel periodo 21-27 settembre, sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi, entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (101/107).

Nonostante l’aumento di focolai attivi, le Regioni/Province autonome hanno segnalato 3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7 per cento rispetto alla settimana precedente). Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5 per cento di tutti i focolai attivi vs 76,1 per cento la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2 per cento vs 5,6 per cento la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5 per cento vs 6,3 per cento la settimana precedente).

Nella settimana presa in considerazione, viene spiegato, sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata. “Nelle prossime settimane si potrà meglio valutare l’impatto dei contagi nelle scuole”.

Infine, a livello nazionale, continua a salire il numero di persone ricoverate (2.846 vs 2.365 in area medica, 254 vs 222 in terapia intensiva nei giorni 27/9 e 20/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva. “Sebbene non siano ancora presenti segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali, la tendenza osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno”.

Fonte: Sir
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