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Coronavirus. Conte in diretta televisiva: "Non lasciamo indietro nessuno. Da domani operative misure per chi non riesce a fare la spesa"

Poi l’attenzione del primo ministro è andata al nuovo Dpcm firmato poco prima di andare in diretta. “Quello che abbiamo fatto oggi vuole essere un segno di presenza concreta dello Stato". Istituiti buoni per 400 milioni di euro tramite la Protezione civile. Sono 4,3 i miliardi che arriveranno a cittadini e imprese tramite i Comuni

Nella foto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Nuova conferenza stampa, questa sera in diretta televisiva, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il primo pensiero del premier è stato per le vittime del contagio che oggi hanno superato quota diecimila. “Si tratta di una ferita che non riusciremo mai a rimarginare. Il pensiero e la vicinanza va alle famiglie dei defunti. Ma oggi possiamo che segnalare il numero dei guariti, 1.434, il più alto in un solo giorno”.

Poi l’attenzione del primo ministro è andata al nuovo Dpcm firmato poco prima di andare in diretta. “Quello che abbiamo fatto oggi vuole essere un segno di presenza concreta dello Stato. Sappiamo che ci sono tante persone che soffrono. Nessuno di noi è abituato a rimanere chiuso in casa. Altri, tanti, fanno fatica dal punto di vista economico. Allora abbiamo deciso modi per coinvolgere i Comuni e i sindaci. Con il nuovo decreto ci affidiamo a loro. Si tratta di un’operazione per 4,3 miliardi di euro, più 400 milioni che daremo alla Protezione civile per arrivare quanto prima ai cittadini, per quelli che non hanno i soldi per andare a fare la spesa. Si tratta di buoni spesa che arriveranno tramite i tanti volontari sparsi nel Paese. Già dalla prossima settimana”.

“Non vogliamo lasciare nessuno da solo – proseguito Conte -. Tutti siamo sulla stessa barca. Anzi, chiederemo alla Gdo di applicare uno sconto del 5 o del 10 per cento a chi farà la spesa con questi buoni. Faremo in modo che i 25 miliardi stanziati con il provvedimento “Cura Italia” arrivino subito a cittadini e imprese. Stiamo facendo di tutto perché i tempi burocratici siano azzerati. Entro il 15 aprile saremo in grado di pagare la cassa integrazione ordinaria e in deroga e anche i bonus per i lavoratori autonomi, i co.co.co., i lavoratori agricoli, dello spettacolo” e quelle assimilabili.

Il premier ha citato anche i congedi parentali che “avranno percorsi rapidi”, ha assicurato, “anche se la macchina dello Stato richiede procedure”.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha ribadito quanto detto dal presidente del Consiglio e ha rimarcato che verrà realizzata “una rapidità senza precedenti. Le misure adottate sono già operative grazie anche all’Anci”. Per i sindaci si è collegato il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro. “A noi sindaci – ha ribadito – arrivano ogni giorno centinaia di richieste di aiuto da parte delle famiglie. Questo sarà un provvedimento a zero burocrazia. Daremo risposte immediate tramite i Servizi sociali, in base alla popolazione e agli indici di povertà”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti collegati in streaming, Conte ha detto che “un appuntamento con la storia di fronte al quale l’Europa deve dimostrare di essere all’altezza della situazione. Mi batterò fino all’ultima goccia di sudore per ottenere una risposta coesa”. Il ministro Gualtieri, sollecitato sui Coronabond che sarebbero stati bocciati oggi in un’intervista a un’agenzia tedesca dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha detto che “la presidente si è sbagliata. Mi spiace, ma la presidente deve essere all’altezza”.

Il premier ha aggiunto che “dopo l’emergenza sanitaria saremo nel pieno di un’emergenza economica. Abbiamo un tessuto economica completamente alterato per tutti. Ci vogliono proposte vigorose e straordinarie”. Gli ha fatto eco Gualtieri assicurando che dal primo aprile “tutti i cittadini che ne hanno bisogno riceveranno i 600 euro. L’Europa deve sostenere lo sforzo per l’emergenza e poi lo sforzo comune per ripartire. Ci vuole un piano Marshall per la ripresa. E vogliamo che la risposta sia di tutta l’Europa”.

“Adesso è il momento di assicurare – ha proseguito Conte – la liquidità alle imprese, ai cittadini e ai lavoratori. Per le fasce più deboli della popolazione dobbiamo ridefinire misure di protezione. Riaprire le scuole e le attività? Anticipiamo che il 3 aprile non riprenderà l’attività didattica. Per l’attività produttive ancora non sappiamo. Quando abbiamo adottato queste misure sapevamo erano impattanti e onerose, ma prima di tutto viene la salute. Ma questa linea potrà essere anche la più conveniente dal punto di vista economico se ci permetterà di uscirne prima possibile”.

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